Erdogan scopre le carte e dà pieno sostegno all'Azerbaijan

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Diritti d'autore Areg Balayan/PAN Photo
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Erdogan scopre le carte e da pieno sostegno all'Azerbaijan per la riconquista dell'Alto Karabakh

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Gli Armeni protestano davanti all'ambasciata turca a Washington. Ci sono indizi gravi, precisi e concordanti sul coinvolgimento militare di Ankara accanto all'Azerbaijan nella guerra dell'Alto Karabakh contro gli Armeni.

Il segretario di stato Usa Pompeo, e il presidente francese Macron, criticano la presenza nel Caucaso Meridionale di jihadisti provenienti dal teatro siriano. A loro volta di origine caucasica, probabilmente Ceceni e Daghestani, combattono, secondo le accuse, accanto ad Azeri e Turchi.

Ankara inoltre avrebbe impiegato in combattimento cacciabombardieri F16 e i droni da combattimento di fabbricazione turca, che si sono rivelati efficaci anche nel conflitto libico. Almeno, così rivelano fonti armene.

Cionostante, le accuse e le condanne della comunità internazionale non sembrano intimidire il presidente turco Erdogan, che anzi, rende più esplicita la sua volontà di aprire un nuovo fronte nella parte occidentale dell'Eurasia, non così lontano dal Mar Egeo, dalla Siria e dall'Iran.

Il Capo dello Stato turco ha infatti dichiarato:

"l'Azerbaijan, Paese nostro fratello, ha iniziato l'offensiva per difendere il suo territorio e per liberare l'Alto Karabakh, che è in regime di occupazione. L'esercito azero avanza vittorioso e ha liberato molte aree. Con tutte le nostre capacità e con il nostro cuore, resteremo a fianco dell'Azerbaijan".

Sul terreno, gli azeri al momento sembrano avere la meglio. Ma ci sono accuse reciproche di attacchi contro i civili, anche in altre zone lungo la linea di confine, dove villaggi di entrambe le parti sono finiti sotto attacco.

Un elemento di preoccupazione ulteriore, rispetto ad altre fiammate simili, è che ora gli scontri colpiscono anche altre aree e non solo quelle adiacenti la zona contesa.

La comunità internazionale teme soprattutto che il conflitto possa essere la scintilla per qualcosa di più vasto che coinvolga paesi come Turchia e Russia. Mosca, che come è risaputo ha una base militare in Armenia, intrattiene relazioni cordiali anche con Baku.

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