Piccole scaramucce sono degenerate in scontro aperto tanto che i governi di Armenia e Azerbaijan che si contendono il territorio chiamano apertamente le rispettive nazioni a imbracciare le armi
Venti di guerra in Nagorno-Karabakh. Il ministero della Difesa armeno ha rilasciato filmati e immagini che mostrerebbero la distruzione di veicoli corazzati azeri nella regione contesa.
Oltre alla guerra guerreggiata dunque, è anche in atto la guerra informativa. L'Azerbaigian ha annunciato di aver lanciato una grande "controffensiva" contro i separatisti armeni nella zona del Nagorno-Karabakh, questi ultimi affermano di aver inflitto "perdite" all'esercito azero.
Il Nagorno Karabakh è una regione secessionista dell'Azerbaigian, popolata in modo schiacciante da armeni e sostenuta dall'Armenia. È stato teatro di una guerra nei primi anni '90 che ha provocato 30.000 morti, e da allora le autorità azere hanno voluto riprendere il controllo, con la forza se necessario. I colloqui di pace sono bloccati da molti anni.
Il ministero della Difesa azero ha dichiarato che uno dei suoi elicotteri è stato abbattuto, ma il suo equipaggio è illeso. Afferma inoltre di aver distrutto 12 batterie antiaeree.
Anche il presidento del consiglio europeo Charles Michel ha twittato augurandosi un cessate il fuoco e la ripresa di negoziati.
I combattimenti si oppongono regolarmente ai separatisti e agli azeri, ma anche a Yerevan e Baku. Nel 2016, gravi scontri sono quasi degenerati in una guerra in Karabakh, e nel luglio 2020 combattimenti mortali hanno visto anche armeni e azeri scontrarsi al confine settentrionale.