Da Atene il presidente del Consiglio europeo Charles Michel lancia l'idea del tavolo multilaterale per risolvere le questioni aperte con Ankara
La distensione degli ultimi giorni nel Mediterraneo Orientale dopo settimane di frizioni fra Grecia e Turchia fa ben sperare per l'avvio di un negoziato. Il rientro in porto della nave turca Oruç Reis, impegnata nella ricerca di idrocarburi in una zona contesa fra i due Paesi, concede alla diplomazia europea una finestra per cercare una soluzione a una disputa territoriale che si protrae da decenni.
Spiragli di apertura
"Valuteremo la possibilità di una conferenza multilaterale, perché oltre al dialogo fra le due parti probabilmente serve che i diversi Paesi si siedano al tavolo per discutere varie questioni", ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in visita ad Atene. Gli ha fatto eco il premier greco, Kyriakos Mitsotakis:
"Se avremo un segnale di volontà tangibile e continuativo - ha dichiarato - siamo pronti a iniziare subito, e sottolineo immediatamente, un colloquio preliminare con la Turchia sul nostro argomento di maggior attrito: la demarcazione delle nostre acque territoriali e zone economiche esclusive nell'Egeo e nel Mediterraneo".
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Linea dura di Bruxelles, ma non tutti sono d'accordo
L'alto rappresentante per gli Affari Esteri ddell'Ue, Josep Borrell ha espresso la linea della Commissione europea al parlamento di Bruxelles.
"Quanto successo quest'estate è inaccettabile - ha detto - La Turchia deve trattenersi dall'intraprendere azioni unilaterali. E questa è una condizione di base perché il dialogo possa continuare, anzi, partire".
Fra i Paesi europei non c'è accordo sulla possibilità di sanzionare la Turchia. Alla linea dura della Francia si contrappone quella dialogante tedesca. "Qualsiasi decisione sarà difficile" ha concluso Borrell.