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La lunga marcia dell'Europa per riaprire le frontiere interne ed esterne

La lunga marcia dell'Europa per riaprire le frontiere interne ed esterne
Diritti d'autore  Euronews
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La maggiore preoccupazione dei ministri degli interni europei riguarda le minacce della pandemia che furoreggia ancora soprattutto in America. Questa volta la gestione armonica delle frontiere non può fallire

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L'Italia ha riaperto le sue frontiere per imbarcar turisti, ma non solo. Nel Vecchio Continente le riaperture verso altre Nazioni ci sono ma con qualche titubanza. I ministri dell'interno europei hanno raggiunto "un accordo globale" sulla richiesta di estendere fino a fine giugno la chiusura delle frontiere esterne dell'UE e questa è la cosa che preoccupa di più. Lo ha annunciato la presidenza croata al termine della videoconferenza dei ministri dell'interno europei.

Una revoca graduale delle chiusure alle frontiere

"La maggior parte dei miei colleghi è favorevole quando si tratta di revocare gradualmente i controlli alle frontiere all'interno dell'UE e con gli Stati che fanno parte dell'area Schengen. Per quanto riguarda le frontiere esterne, verrà applicato un approccio coordinato, dato che l'infezione da COVID-19 è molto intensa in varie parti del mondo. Molto probabilmente avremo un approccio più completo a partire dal 1 ° luglio": ammette il ministro degli interni croato Davor Božinović. Gli ha fatto eco anche la la commissaria europea Ylva Johansson che ha parlato di trattativa per una comunicazione che verrà approvata la prossima settimana. "Tutti gli Stati membri sono d'accordo, e hanno sottolineato che anche nel caso delle frontiere esterne il processo deve essere graduale e strettamente coordinato a livello UE. I Paesi hanno chiesto alla Commissione di assisterli - ha continuato la commissaria -Dobbiamo evitare che la riapertura dei confini esterni porti a una reintroduzione dei controlli alle frontiere interne"." Ci baseremo molto sui dati scientifici", ha concluso la segretaria di stato per il Ministero degli interni croato, Terezija Gras.

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