La Puglia è stata la regione più colpita, con il 18 per cento delle famiglie che hanno avuto difficoltà ad acquistare beni e servizi minimi. Percentuali basse nel Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Marche
La povertà energetica in Italia ha raggiunto il suo massimo storico nel 2024, secondo un rapporto dell'Osservatorio italiano sulla povertà energetica (Oipe).
Circa 2,4 milioni di famiglie hanno avuto difficoltà ad acquistare beni e servizi energetici minimi, come riscaldamento ed elettricità. Si tratta del 9,1 per cento delle famiglie italiane, il massimo storico da quando l'Oipe ha iniziato a monitorare il fenomeno nel 1997.
La cifra è in aumento rispetto al 2023, quando le famiglie coinvolte erano 2,36 milioni. "Siamo da due anni al massimo degli ultimi 30 anni. Se l'anno scorso l'incremento si giustificava con l'esplosione dei prezzi energetici, questa volta non è così", ha commentato l'economista Oipe, Luciano Lavecchia, alla presentazione del rapporto a Milano.
La Puglia è la regione con più famiglie in povertà energetica
La maggiore concentrazione di famiglie in povertà energetica si è registrata in Puglia (18,1 per cento), seguita dalla Calabria (17,4 per cento) e dal Molise (17 per cento).
La Sardegna è la regione in cui la condizione è aumentata di più e ha raggiunto il 15,3 per cento. La povertà energetica è aumentata anche in Piemonte (10,1 per cento), dove è cresciuta di oltre due punti, e in Umbria (6,5 per cento rispetto al 4,9 dell'anno precedente).
I livelli più bassi si sono registrati invece nel Lazio (5 per cento), Friuli-Venezia Giulia (5,5 per cento) e Marche (5,9 per cento).
Un milione di bambini vive in case poco illuminate e riscaldate
Il fenomeno ha interessato circa 1,1 milioni di bambini in Italia, che vivono in case poco illuminate o riscaldate. Più di un quarto delle famiglie in povertà energetica ha almeno un figlio a carico e i casi sono stati 2,5 volte più frequenti nelle famiglie di persone straniere.
Le difficoltà ad accedere a servizi minimi possono avere ripercussioni importanti per la salute e l'istruzione dei minori, che "potrebbero ammalarsi di più, perdere giorni di scuola, non riuscire a studiare", ha affermato Lavecchia.
Il numero di minori coinvolti nel fenomeno è diminuito nel Mezzogiorno (meno 22 per cento) e nel Centro (meno quattro per cento), mentre è aumentato nel Nord (nove per cento).
L'impatto dei bonus energetici sulla povertà energetica
Secondo l'Oipe l'impatto dei bonus sociali per gas ed elettricità è stato limitato e solo un ottavo delle famiglie è uscita dalla povertà energetica nel 2024.
Complice, secondo il rapporto, il calo di più del 40 per cento dei bonus erogati, a causa dell'abbassamento della soglia di accesso Isee da 15mila a novemila euro per il 2024. Gli importi complessivi dei bonus sono così scesi da più di due miliardi di euro nel 2023 a circa 453 milioni l'anno successivo.
"Se sommiamo i problemi di povertà crescente nel Paese al fatto che i consumi energetici sono rigidi e più alti per le famiglie povere rispetto a quelle più abbienti, è evidente che il problema della povertà energetica non è di passaggio, anzi", ha sottolineato il segretario generale dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), Roberto Malaman.