(ANSA) - ROMA, 19 MAG - Il mancato sostegno alle paritarie non è legato solo a questa emergenza coronavirus: "Prima ancora, queste scuole soffrono la faziosità con cui sono guardate. A minarne la sopravvivenza è, infatti, una sorta di discriminazione culturale, che impedisce di riconoscere loro piena cittadinanza. Ne porta traccia un vocabolario che ancora le considera 'private', scuole di classe, diplomifici per asini d'oro". Lo dice il portavoce e sottosegretario Cei, don Ivan Maffeis, in un intervento che verrà pubblicato da 'Vita pastorale'. Le scuole paritarie non chiedono "privilegi" ma il riconoscimento del loro ruolo e "il diritto alla libertà di scelta educativa". "Quello che si chiede al Governo non è un aiuto specifico - chiarisce don Maffeis - alle paritarie, che potrebbe essere interpretato come una sorta di privilegio. La scuola paritaria non vuole soldi dallo Stato, ma che sia riconosciuta per l'importante servizio pubblico che offre".
Portavoce Cei, paritarie discriminate
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Di ANSA
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