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Un'ancora di salvezza per Venezia, senza turisti a causa della pandemia di Covid-19

Un'ancora di salvezza per Venezia, senza turisti a causa della pandemia di Covid-19
Diritti d'autore Francisco Seco/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Francisco Seco/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
Di Giorgia Orlandi
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Riuscirà la città lagunare a rialzarsi, accogliendo nuovamente i visitatori, rispettando però le normative di sicurezza?

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Acqua trasparente, canali sgombri, strade semi deserte. Venezia è a terra per l'assenza di turisti. L'economia, già afflitta dall'acqua alta dello scorso anno, è in grande sofferenza, ma la città così non si era mai vista negli ultimi decenni. I veneziani, i pochi rimasti, hanno goduto di una pace inedita e si interrogano su un nuovo futuro, magari basato su un 'economia che non dipenda più totalmente dal turismo di massa "mordi e fuggi". I canali sono meno frequentati, rendendo anche il viaggio per recarsi al supermercato "straordinario", come spiega ai nostri microfoni Barnaba Pellini: "Mi sono accorto di una Venezia inedita, completamente diversa e mi chiedo se le autorità locali si siano accorte anche loro di questa situazione a conoscenza e spero che saranno in grado di trovare una via di mezzo, per conciliare la Venezia che era prima con la Venezia che stiamo vivendo oggi".

AP Photo/Andrew Medichini
Gondole "parcheggiate" sul Canal Grande a Venezia, aprile 2020AP Photo/Andrew Medichini

L'idea è di virare verso un turismo più sostenibile, più etico, vista anche la fragilità della città e i rischi legati all'afflusso di massa. Una delle cose che colpisce di più a Venezia in questi giorni è l'assenza di turisti. Il Ponte di Rialto, uno dei simboli della città lagunare, è praticamente vuoto. Alcuni residenti in passato si lamentavano del turismo di massa. In questi giorni, non c'è nessuno.

Andrea Balbi è un gondoliere da sempre. In una città dove l'80% dell'economia si basa sul turismo, la sua attività è seriamente compromessa. "Qualsiasi cosa arrivi a Venezia è ben accetta", dichiara Balbi, presidente dell'Associazione Gondolieri. "La città deve ricominciare, deve rivivere".

Con le nuove regole, il futuro delle gondole è in bilico: "Il problema principale per noi è far salire e far scendere il passeggero, perché la distanza si riduce a 20 cm dal cliente e dobbiamo comunque aiutarlo a salire a bordo, tendendogli la mano", spiega il gondoliere.

Come può rispondere ai cambiamenti il settore turistico?

Affrontare il tema della sostenibilità è fondamentale, soprattutto in una città che ha sofferto maggiormente per il turismo di massa.

Il consulente di viaggio, Fabio Penso, ha realizzato insieme ad altri colleghi un video, che è diventato virale sui social media, per sensibilizzare sul modo in cui il settore può rispondere ai cambiamenti.

"Venezia è una città millenaria", dichiara Chiara Peluso, guida turistica veneziana. "E' nata così e resterà così. Non possiamo allargare le strade. Starà a noi fare il passo di andare incontro a quelle che saranno le nuove sfide del futuro".

Solo il governo e le autorità locali hanno il potere di decidere se dalla pandemia si potrà trarre qualcosa di positivo per salvare Venezia.

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