Coronavirus, i numeri non conteggiati: i malati di cancro "moriranno prima del previsto"

Coronavirus, i numeri non conteggiati: i malati di cancro "moriranno prima del previsto"
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Di Rachael Kennedy
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Mary Ball, di Wigan, ha scritto che il marito "non verrà conteggiato nelle statistiche": le è stato detto che non potrà essere operato e non è sicura che possa fare neanche la chemioterapia.

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Nel conteggiare il costo in termine di vite umane del coronavirus, è improbabile che i malati oncologici vengano inclusi nelle statistiche ufficiali. Se tutti i titoli dei giornali si concentrano sul conteggio dei morti, dei contagiati e dei guariti dal Covid-19, che dire di coloro che non riescono più ad accedere a cure salvavita durante la crisi?

Come molti paesi, il servizio sanitario nazionale del Regno Unito (NHS) è stato costretto a dirottare gran parte delle sue risorse nella risposta alla pandemia. Questo significa che interi settori del sistema hanno dovuto affrontare tagli e sacrifici.

I pazienti con sistema immunitario debilitato da malattie o da trattamenti come la chemioterapia sono i più a rischio.

La NHS ha incoraggiato alcuni malati di cancro a continuare i trattamenti "essenziali e urgenti", creando specifici centri "COVID-free" per gli interventi chirurgici. Tuttavia, si ritiene che le persone che potranno avervi accesso sono una minoranza del totale.

"Per alcuni un ritardo non significa molto, ma per altri potrebbe essere un fattore importante", dice a Euronews il professor Karol Sikora, oncologo ed ex direttore del programma oncologico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Se l'emergenza si dovesse protrarre oltre i due mesi, allora avremmo un problema.
Karol Sikora
Oncologo, ex OMS

Il Regno Unito è alla terza settimana di lockdown, e si prevede che il blocco totale verrà esteso anche a dopo Pasqua. Anche la Francia, la Spagna e l'Italia sono pronte a prolungare le rispettive restrizioni per arginare la diffusione del Covid-19.

I pazienti potrebbero "morire prima del previsto"

La settimana scorsa, un tweet di un'infermiera britannica è diventato virale: ha scritto di aver detto a tre pazienti malati di tumore, e appena diagnosticati, che non sarebbero stati presi in considerazione per il trattamento a causa del Covid-19.

"Moriranno prima del previsto. Queste sono le cifre che non vengono registrate".

Il suo tweet ha suscitato le risposte di altri infermieri e degli stessi malati di cancro che hanno detto di aver avuto simili esperienze in questi giorni.

Vicki Meredew, dal nord-ovest dell'Inghilterra, avrebbe dovuto sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia adiuvante per il suo cancro terminale del cervello; le è stato detto che anche il suo trattamento sarebbe stato rinviato.

Parlando con Euronews, la quarantenne si è detta "un po' preoccupata" per come sarebbe andata a finire, visto che il suo ospedale era "sotto pressione" anche prima della pandemia.

Ha aggiunto: "È stata la mia infermiera di neuro-oncologia a contattarmi, dicendomi che la visita con il mio oncologo (anche telefonica) era stata cancellata".

"A dire il vero, mi ha detto che era stata rinviata e che mi avrebbero fissato un altro appuntamento una volta stabilite le priorità".

"Poi ho ricevuto la notifica di un appuntamento per la fine del mese. Ma dopo aver parlato di nuovo con la mia infermiera di neurooncologia, settimana scorsa, chiedendole i risultati della mia TAC, mi aspetto che anche quest'ultimo venga cancellato".

Meredrew lavorava come psicologa educativa dell'infanzia prima del pensionamento anticipato per malattia. Il nuovo ciclo di chemioterapia adiuvante - che viene dopo il suo trattamento principale di chemioterapia e radioterapia - probabilmente "non avrà impatto sul suo tumore".

Ma, ha spiegato, il suo medico ha pensato che "valesse comunque la pena provare" a mantenere stabile la massa tumorale.

"Statisticamente, da quando ho avuto le convulsioni per la prima volta nel giugno 2018, avrei dovuto già essere morta [il glioblastoma ha un'aspettativa di vita di 12-15 mesi]", continua. "Ma, fortunatamente, il mio tumore appare sorprendentemente stabile".

"Il mio scan di controllo, di cui sto ancora aspettando i risultati, era stato fatto per esaminare una possibile ciste che si è sviluppata dove il mio tumore si è ridotto in seguito alla radioterapia".

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Quando è andata a fare l'ultima TAC, Meredrew ha incontrato un ospedale "deserto in termini di pazienti", ma "pieno di personale che si stava preparando per il Covid-19".

"Ho pensato quindi che i malati oncologici fossero ancora considerati casi urgenti, e che avrebbero continuato ad essere curati".

"Mi erano rimasti solamente due cicli di chemioterapia e i miei valori ematici sono sempre stati buoni, così ho pensato che forse avrebbero mandato la mia chemioterapia (la prendo per via orale) al mio medico di base, così da evitare di farmi andare in ospedale e permettermi di finire il ciclo".

A Vicki Meredrew è stato diagnosticato un glioblastoma dopo un episodio convulsivo nel 2018 - Vicki Meredrew

"Ho molta paura"

In molti sui social media hanno condiviso storie di cure per il cancro interrotte. Non solo a livello personale, ma anche per amici e familiari.

Mary Ball, di Wigan, ha scritto che il marito "non verrà conteggiato nelle statistiche": le è stato detto che non potrà essere operato e non è sicura che possa fare neanche la chemioterapia.

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"E tutto a causa di COVID-19. Non è giusto. Merita una possibilità, ma si è fermato tutto per il virus".

Un utente Twitter del Derbyshire, Paul, ha scritto che la partner ha "avuto recentemente una crescita di macchie sul fegato. Ma le è stato detto che la biopsia per verificare la presenza di cancro non può essere eseguita a causa del Covid. Ho paura che questo possa fare la differenza tra un risultato positivo e uno al quale non vogliamo nemmeno pensare"

Secondo il professor Karol Sikora, i giovani pazienti con il morbo di Hodgkin, la leucemia e il cancro ai testicoli dovrebbero "continuare [il trattamento] come previsto". Ma per tutti gli altri la pandemia significherà una sospensione temporanea delle cure.

"Se hanno appena iniziato la chemioterapia o la radioterapia, potrebbe essere meglio ritardarla. Superato il picco, dovremo far sì che i pazienti oncologici e cardiopatici ricevano i trattamenti necessari: dovremo ricominciare a dare priorità al cancro e alle cure cardiache".

Nel Regno Unito, il raggiungimento del cosiddetto picco è previsto per questa settimana, indica Sikora.

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"Questo fine settimana sarà un brutto momento per ammalarsi. Non ammalatevi a Pasqua".

Non è ancora chiaro come il coronavirus influenzerà la cura del cancro

Il professor Charles Swanton, primario di Cancer Research UK, ha scritto a Euronews in un'e-mail che il "quadro completo" di come COVID-19 influenzerà la lotta contro il cancro "non è ancora chiaro".

"Questi sono tempi senza precedenti e la NHS dovrà prendere alcune decisioni molto difficili".

"Ma man mano che il virus si diffonderà nel Regno Unito, aggiungerà senza dubbio più pressione alla NHS, in termini di disponibilità di letti, terapie intensive e fornitura di servizi".

"Sappiamo anche che i pazienti che soffrono di cancro sono a più alto rischio di complicazioni da infezioni virali come l'influenza, e con il Covid-19 sarà lo stesso".

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Secondo Swanton, le decisioni sulle terapie dovranno essere basate su un calcolo rischi/benefici per il paziente, caso per caso, poiché "le cure ospedaliere possono esporre i pazienti affetti da cancro al virus".

"E i servizi ospedalieri saranno sempre più prioritari per i pazienti con Covid-19 che necessitano di cure urgenti in questo periodo molto difficile. Questo avrà un impatto sulle risorse sanitarie nazionali in tutti i settori della medicina".

"Tutti i pazienti preoccupati per le loro cure dovrebbero parlarne con il proprio medico e seguire gli aggiornamenti delle linee guida del NHS".

"Mi preoccupo per il benessere del personale ospedaliero"

Meredrew ha detto che, alla luce del suo precedente ruolo di psicologa, ogni giorno si interroga sul lungo periodo di stress psicologico patito dal personale sanitario.

"Avendo lavorato a lungo come psicologa, apprezzo pienamente il fatto che tutti stiano facendo del loro meglio in un sistema che soffre una mancanza di risorse. Mi preoccupo molto dell'impatto a lungo termine di tutto questo sul benessere del personale ospedaliero".

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"Nel mio precedente ruolo, facevo parte di una squadra di emergenza critica. Offrivamo supporto psicologico alle scuole dopo incidenti traumatici. Mi chiedo cosa cosa sia previsto per il personale NHS, poiché questo va al di là di quanto normalmente ci si aspetterebbe da loro".

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