Figlia, non so dov'è la salma di papà

(ANSA) – MILANO, 25 MAR – “Ho perso in un giorno mio padre e mio
nonno senza sapere dove siano adesso i loro corpi”: a
raccogliere lo sfogo al tempo del Coronavirus di Elena
Gabbiadini è Il Giorno. Lei vive a Cerro Maggiore, nel milanese,
la famiglia a Stezzano (Bergamo). Il nonno Elia, 96 anni, è
stato trovato morto in casa il 16 marzo, la sera è deceduto il
papà Claudio di 70 per “una forte crisi respiratoria”. La
provincia di Bergamo fatica a gestire il numero di decessi e
feretri. Sono state aperte camere mortuarie nelle chiese,
l’esercito trasporta poi le bare in forni crematori fuori
regione. Ed è questo che è successo ai suoi cari. I due corpi
sono stati portati all’interno del cimitero. “Dopo qualche
giorno le bare – racconta Elena – sono state portate in una
chiesa di Bergamo e da allora non ne sappiamo più nulla. Ci
hanno detto che verosimilmente sono state spostate dall’esercito
per la cremazione. Mi auguro che un domani davanti alla lapide
di mio padre io possa sperare che sotto ci sia sepolto lui o
quello che ne rimane”.