Coronavirus: Madrid è deserta, il dramma degli anziani soli

Oggi nessuna partita di bocce. Non sarà giocata per molto tempo. Nel parco c'è un silenzio di tomba. Ai tempi del coronavirus, gli anziani restano chiusi in casa a Madrid. Anche l'asilo nido è chiuso ed è arrivato anche l'appello delle autorità ai turisti: andate via, svuotate gli hotel, per favore. Ma il primo pensiero è per le persone che il coronavirus uccide con più facilità: gli anziani.
Nella capitale spagnola sono 240.000 le persone sole e sei su dieci hanno più di 65 anni.
Mentre il coronavirus in Spagna ha contagiato quasi 15mila persone e fatto oltre 630 morti, la solitudine, per gli anziani confinati, è una bestia più nera di prima e c'è chi cerca di aiutarli. Nella consegna, i volontari si assicurano di evitare qualsiasi contatto per evitare di ammalarsi di coronavirus. Arrivano, suonano, lasciano le buste e tutto quello che toccano lo toccano con guanti. "In questi tempi difficili di solitudine, sentire che là fuori, nel tuo quartiere, ci sono persone che sono pronte per te nel caso in cui tu abbia bisogno, sapere che c'è qualcuno che puoi chiamare, fa molto bene", racconta Victoria Polanco che fa parte di un gruppo di 30 volontari che assiste gli anziani soli a casa.
La croce rossa chiama gli anziani al telefono
Le visite degli operatori di croce rossa sono state ridotte al minimo per contenere il rischio di infezione. La Croce Rossa sta effettuando centinaia di migliaia di chiamate al giorno per ascoltare i bisogni di tutti e a volte anche dare un po' di compagnia. Molti anziani sono rimasti senza nessuno che si prenda cura di loro. Jaime Velázquez, giornalista di euronews, rimarca che "Il confinamento a causa del Coronovarius ha aggravato la solitudine di migliaia di anziani, disabili o gruppi di persone vulnerabili che soffrivano di solitudine già da prima. I volontari sperano che questa ondata di solidarietà li consoli (rassicuri) con un messaggio semplice: 'potresti essere solo, ma non sei solo' ".