Con un articolo costituzione che fa saltare il dibattito in parlamento il primo ministro Philippe approva la legge sulle nuove pensioni
Il governo francese incassa due voti di sfiducia ma impone la riforma delle pensioni che avrebbe comunque approvato. La revisione del sistema pensionistico passa quindi alla camera bassa con un provvedimento da estrema ratio col quale si spera di risolvere un impasse che dura da mesi.
Adoperati i superpoteri
Il voto segue la decisione del primo ministro Edouard Philippe di utilizzare un potere costituzionale speciale per far passare la legge sulla pensione senza votazione alcuna.
Una lunga stagione di proteste
Prima dei voti di sfiducia, migliaia di persone erano scese per le strade di Parigi e di altre città francesi per protestare contro la riforma che farebbe un'amalgama totale riducendo le pensioni a tutti con l'innalzamento dell'età pensionabile che per ora in Francia è a 62 anni per ottenere una pensione completa.
La riforma ha reso solidali molte classi di lavoratori. "È chiaro che il governo è pronto a procedere con la forza e a imporre le sue riforme, costi quel che costi, è pronto a rinunciare al dibattito parlamentare anche se ha la maggioranza. Vedremo se questo darà slancio al movimento" dichiara un funzionario del Ministero del Lavoro.
Per Benoît Teste, segretario generale del sindacato FSU la domanda sta nel capire se si vuole continuare a dare ai pensionati di domani un livello decente di pensione "o questa è solo una vaga idea di quello che avranno per sopravvivere?"
Gli scioperi più estenuanti di sempre
La riforma ha generato negli ultimi mesi gli scioperi più duri mai visti in Francia da decenni. Il trasporto pubblico era stato quasi azzerato ma anche l'attività di scuole, ospedali e persino quella dei tribunali con gli avvocati inferociti.