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L'Olocausto taciuto nella Giornata della Memoria

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Diritti d'autore Eurronews
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Di Stefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Giornata della Memoria: circa 500.000 persone di etnia Rom e Sinti hanno trovato la morte nei campi di concentramento nazisti

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Chi l'ha fatto, chi ha visto la Gorgone non è tornato per raccontare o è tornato muto. Scampato al lager di Auschwitz, così Primo Levi, ebreo, aveva accennato all'orrore nazista, che non poteva essere descritto: 6 milioni di morti umiliati, torturati, usati come cavie, gassati.
Ma c'è anche un'altra Shoah, che ha un'altro nome, Samudaripen, che in lingua Rom significa ''tutti morti'': un genocidio taciuto per un'amnesia storica che a lungo ha rimosso la morte di circa 500.000 persone di etnia ROM e Sinti.

Dice Alexian Santino Spinelli, musicista di etnia Rom, autore della poesia "Auschwitz" che orna a Berlino, nei pressi del Bundestag, il monumento dedicato alla memoria del genocidio di Sinti e Rom durante il nazismo, inaugurato il 24 ottobre 2012: "Ad Auschwitz è stata lasciata la nostra dignità e non è stata più recuperata. Perché? Per il fatto che i Rom non sono stati invitati a Norimberga per accusare i loro carnefici. Ciò significa che il Samudaripen non ha avuto la stessa rilevanza della Shoah".

75 anni fa l'Armata Rossa entrò ad Auschwitz, in una giornata divenuta simbolo e ricorrenza della Memoria. La liberazione è arrivata dopo milioni di morti. I numeri sono approssimati e si teme per difetto: un vulnus alla dignità di tanti popoli. A pagare un altissimo tributo, oltre agli ebrei, i 3 milioni di prigionieri di guerra sovietici, i 2 di polacchi, e poi slavi e dissidenti politici di diverse nazionalità.

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Uomini come topi in trappola, contrassegnati da colori e simboli diversi: giallo per gli ebrei, rosso per i prigionieri politici, marrone per i ROM e giù giù nel baratro più profondo, scavato grazie anche alle connivenze del Paese alleato.

Ricorda Spinelli: "Mio padre, un bambino di 6 anni, senza avere nessuna colpa, senza aver commesso alcun reato, è stato internato, deportato e umiliato, oltre che torturato dallo Stato italiano. Mai nessun governo italiano , nessun Capo di Stato italiano ha chiesto scusa ai Rom e Sinti, cittadini italiani internati in quanto discriminati su base etnica".
Alle minoranze, come ROM e Sinti, ma anche agli omosessuali, diversamente abili, testimoni di Geova, Pentecostali, è stata negata a lungo anche la giornata per poter ricordare: un milione di persone circa a cui è stata tolta la dignità di vittime.

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