Le sfide del Beaujolais Nouveau: clima, export e dazi

Le sfide del Beaujolais Nouveau: clima, export e dazi
Di Guillaume Petit
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Abbiamo incontrato due produttori di vino del Beaujolais, alle porte di Lione, in Francia. Ci spiegheranno quali sono le sfide che devono affrontare in questo 2019

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Sono bastati solo pochi giorni perché la produzione di Julien venisse in buona parte distrutta. A causa delle gelate che hanno colpito i suoi vigneti in primavera, questo viticoltore di Charentay, a nord di Lione, ha visto la sua produzione diminuire del 50/60%, rispetto all'anno scorso. Julien Bertrand ha dovuto fare tutto il possibile per vendere le sue scorte ai clienti locali. "Abbiamo dovuto distribuire tutto ai nostri clienti di fiducia, ma questo non ci ha dato l'opportunità di farci conoscere su nuovi mercati. Abbiamo dato priorità ai nostri clienti più fedeli", spiega il produttore di vino ai nostri microfoni.

Una minor produzione con possibili ripercussioni sull'export, in quanto il 40% delle bottiglie di Beaujolais Nouveau sono vendute all'estero.

Giappone sempre in vetta, rischio dazi sull'export negli Usa

Il 2019 era iniziato bene, con un raddoppio delle esportazioni in Belgio, un aumento del 41% in Cina e del 26% in Giappone. Per Gilles Gélin, le conseguenze dovrebbero essere limitate, grazie ai vini degli anni precedenti. E grazie alle esportazioni. Il 20% della sua produzione di Beaujolais Nouveau viene venduto in Giappone, appunto, il più grande importatore a livello mondiale.

"Il mercato ha subito un leggero calo, ma il vino è molto apprezzato, perché sono prodotti sempre più di alta gamma", dichiara Gélin. "Il mercato giapponese è molto fedele e rigoroso, se non vengono delusi dal vino, sono molto affidabili".

Il mercato americano, invece, potrebbe creare qualche problema in più a Gilles, che esporta dall'8 al 10% della sua produzione negli Stati Uniti. La causa? La minaccia di Trump di imporre dazi sui vini francesi. "Bisogna coprire le tasse attraverso i propri intermediari, per essere sicuri che i prezzi non aumentino, il che è davvero importante in un mercato come quello statunitense".

Nonostante le condizioni climatiche e gli alti e bassi del commercio internazionale, i viticoltori resistono, grazie ai rapporti commerciali di lunga data con gli importatori, ma anche a una commercializzazione efficace: il Beaujolais Nouveau resta famoso e apprezzato in tutto il mondo.

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