(ANSA) – ROMA, 13 NOV – I narcos volevano uccidere Josè Luis
Chilavert, portiere del Paraguay, e fu Faustino Asprilla ad
impedirlo, salvandogli quindi la vita. Lo ha raccontato, in un
documentario a lui dedicato, lo stesso ex attaccante del Parma.
Tutto comincia nell’aprile 1997 ad Asuncion, sede di una gara di
qualificazioni del Mondiale tra Paraguay e Colombia. Finisce 2-1
per i padroni di casa, ma soprattutto c‘è una rissa memorabile
tra Chilavert a Asprilla. Dopo la partita, il colombiano viene
invitato a incontrare un narcotrafficante del cartello di
Medellin, Julio Cesar Correa Valdes, che è molto irritato per il
risultato e furioso con Chilavert. A quel punto, Asprilla si
sente proporre di far uccidere il portiere da due killer
professionisti lì presenti. “Mi spaventai – è il ricordo del
colombiano – e gli dissi che era una pazzia, che non poteva
farlo perché sarebbe stata la fine del calcio colombiano. Gli
spiegai che ciò che succede sul campo lì deve rimanere”. Alla
fine, dopo altre discussioni, “convinsi Valdes a desistere”.
Asprilla, salvai Chilavert dai narcos

"Volevano punire n.1 del Paraguay per avermi aggredito in campo"
Di ANSA
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