Crisi alimentare in Guatemala: quasi il 47% dei bambini soffre di malnutrizione cronica

In collaborazione con The European Commission
Crisi alimentare in Guatemala: quasi il 47% dei bambini soffre di malnutrizione cronica
Di Monica Pinna
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In Guatemala la malnutrizione cronica colpisce una persona su due. Il racconto di chi soffre e quello di chi aiuta

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Violenza e povertà hanno spinto decine di migliaia di centroamericani a migrare in carovana verso gli Stati Uniti e il Messico. Principalmente la fame ha costretto i guatemaltechi a emigrare. Oltre 3 milioni di persone in Guatemala sono in stato di insicurezza alimentare. Quasi il 47% dei bambini sotto i cinque anni soffre di malnutrizione cronica. E' uno dei tassi più alti al mondo.

MALNUTRIZIONE E CRISI UMANITARIE

Il Corridoio Arido del Guatemala sta affrontando una delle peggiori siccità degli ultimi dieci anni. Questa primavera qualche tempesta ha colorato di verde gli altrimenti polverosi paesaggi di Filincas. Ma è solo uno sprazzo di colore in zone dove le comunità indigene hanno già perso ogni mezzo di sostentamento. Nelle zone rurali la malnutrizione cronica sale fino all'80%. Freddy Martínez fa l'infermiere e ci racconta che al momento stanno curando 160 bambini, metà dei quali soffre di malnutrizione cronica. Solo quest'anno sono stati identificati tra i 50 e i 75 bambini al mese con questo problema. Tra loro c’è Dariela Esperanza. Ha solo due anni. E’ alta la metà rispetto a un bambino della sua età. La sua dieta è composta solitamente da due tortillas al giorno.

GLI AIUTI UMANITARI E UNA CRISI PERENNE

L'Unione europea ha finanziato un consorzio di ONG negli ultimi quattro anni per far fronte alla crisi alimentare. "Azione Contro la Fame" ha applicato le procedure Nazionali per identificare i bambini malnutriti in base all'altezza e al peso, ma promuove anche l'utilizzo del "MUAC", ovvero la circonferenza del braccio medio-superiore, una procedura non ancora riconosciuta dal governo. Per questo motivo alcuni bambini gravemente malnutriti non sono presi in considerazione dal sistema sanitario nazionale. "Dopo aver eseguito le misurazioni peso/altezza, qui a Filincas, abbiamo rilevato che circa il 2,1% dei bambini soffre di malnutrizione acuta. Quando però li misuriamo con il MUAC, questo numero spesso raddoppia", ci ha fatto notare Glenda Rodas, Coordinatrice della Sicurezza Alimentare dell'ONG.

Dalle montagne di Filincas ci siamo spostati nella città di Jocotán, entrambe nel dipartimento di Chiquimula. Qui 90 famiglie selezionate dall' organizzazione "Asedechi" hanno ricevuto un versamento in denaro per poter far fronte alle difficoltà alimentari. I fondi provengono dall'Europa, che in quattro dipartimenti sostiene un totale di 14 mila persone.

Nella comunità rurale di Matasano, 400 famiglie su 450 hanno bisogno di sostegno. I nuclei familiari ricevono bonifici bancari in base al numero dei componenti, si tratta di 14 euro a persona e al mese per tre mesi. Doña Emma ha ricevuto l'equivalente di 140 euro con cui comprerà mais, zucchero, fagioli, verdure e carne. Questa spesa durerà un mese per una famiglia composta da 11 persone, tra cui una bimba con malnutrizione acuta.

Per Emma e i suoi vicini, è il momento di tornare sulle montagne di Matasano, a dieci chilometri dalla città. Per la famiglia è un giorno di festa. Di solito si mangiano tortillas. Un pollo è un lusso anche se viene diviso tra 11 persone. Emma ha sempre coltivato la terra, ma dopo 8 anni senza pioggia, i campi non rendono piú. Seminiamo ma non c'è raccolto, le piante crescono un pochino, che siano verdure, mais, fagioli ma poi il gambo appassisce perché non piove. Non c'è cibo per i nostri bambini, il mais è sempre piú caro e non c'è lavoro, Quindi dobbiamo sopportare la fame", racconta Emma Gonzalez.

Il consorzio di ONG finanziato dal Dipartimento Aiuti Umanitari dell'Unione, ha adottato un metodo standardizzato in tutto il paese per far fronte all'emergenza alimentare. Secondo Urko Dubois, del Dipartimento dell'UE la malnutrizione è un problema multi-settoriale. "Dobbiamo affrontarlo dal punto di vista della sicurezza alimentare, dal punto di vista della salute e delle condizioni igienico-sanitarie. Ovvero dobbiamo garantire che il bambino non si ammali nuovamente. Le ONG lavorano su questi tre settori."

La sfida in Guatemala è rompere il ciclo continuo dell'insicurezza alimentare. Per questo l'Europa mette in contatto famiglie come quella di Emma con progetti di sviluppo in modo che costruiscano mezzi di sostentamento più sostenibili.

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