A Creta le trivellazioni fanno paura

A Creta le trivellazioni fanno paura
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Di Stefania De Michele
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Gli isolani temono l'impatto ambientale e le conseguenze sul turismo.

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Terra di conquista lo è sempre stata: dai micenei ai romani e bizantini, dai musulmani andalusi ai veneziani e turchi ottomani, se la sono spartita in molti nel corso dei millenni, sino all'unificazione alla Grecia nel 1913. Adesso, nel villaggio globale, Creta si scopre ancora vulnerabile: la sfida - lanciata dalle compagnie petrolifere mondiali - è tra opportunità e predazione ambientale. Exxon Mobil, Total e Hellenic Petroleum hanno infatti siglato un contratto per l'estrazione di idrocarburi a ovest e a sud-ovest dell’isola: si tratta di concessioni di 25 anni per l’esplorazione e la trivellazione petrolifera offshore o onshore in un’area marina e terrestre che copre quasi 75.000 chilometri quadrati. 

I dubbi sulle trivellazioni.

"La questione è se questa ricerca avrà un impatto sull'ambiente e quindi sul turismo. Personalmente - dice Stelios Galinakis, che di professione fa il pescatore - temo che questa attività possa ridurre il nostro patrimonio ittico. È già difficile trovare pesce, quindi la situazione non deve peggiorare. È una questione di sopravvivenza".

Se l'angolo di visuale cambia, i dubbi crescono: mentre il primo ministro greco, Alexis Tsipras, elogia l’intesa, finalizzata a capitalizzare la ricchezza energetica del Paese, i cretesi temono che la loro vita venga stravolta. Meno pesce è la paura di Stelios, meno turisti quella di .Aristea Pitsaki, che gestisce un ristorante a Palaiochora. La donna, 60 anni, una vita nella ristorazione, teme che i visitatori possano identificare Creta con le trivellazioni.

"Ho paura - commenta Aristea - sono preoccupata perché queste perforazioni potrebbero danneggiare l'ambiente e, di conseguenza, il turismo. La nostra economia si basa sull'accoglienza. Dobbiamo sapere di più, dobbiamo sapere esattamente cosa succederà. Questo potrebbe cambiare le nostre vite".

"Adottate tutte le misure di tutela".

Secondo il governo dell'isola, il progetto trasformerà Creta in un hub energetico fondamentale nel Mediterraneo orientale. Per quanto riguarda la tutela dell'ambiente, le autorità sostengono che sono state adottate tutte le misure necessarie.

L'assessore per l'ambiente, Nikolaos Kalogeris, spende parole di rassicurazione: "Questa è una grande opportunità per l'intero paese. Non dobbiamo dimenticare che la Grecia ha attraversato una grave crisi economica. Abbiamo bisogno di investimenti e abbiamo ridotto al minimo i rischi. Dobbiamo anche ricordare che, in tutto il mondo, le perforazioni si svolgono in prossimità di importantissime destinazioni turistiche, direi anche più famose di Creta. Ad esempio, Acapulco nel Golfo del Messico. Bali in Indonesia è un altro buon esempio".

In ogni caso, prima del via libera definitivo, le concessioni dovranno essere approvate dal Parlamento greco.

"Alcuni sull'isola credono che il mare, il sole e la cultura siano la ricchezza di Creta - spiega Apostolos Staikos per Euronews - altri parlano di un'opportunità di investimento unica. Per il momento, i locali si informano, chiacchierano e aspettano di vedere le prime trivellazioni in mezzo al mare".

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