Si torna a respirare in Francia, ma a pagare ora sono gli agricoltori

Si torna a respirare in Francia, ma a pagare ora sono gli agricoltori
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Di Cinzia Rizzi
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L'ondata di caldo africano, che ha colpito mezza Europa nei giorni scorsi, lascia spazio a temperature più "normali", per questo periodo dell'anno. Ora, via alla conta dei danni per i coltivatori

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Si torna pian piano alla normalità in Europa, per quanto riguarda le temperature. Dopo un'eccezionale ondata di caldo africano, che ha messo in ginocchio diversi Paesi, si ricomincia a respirare. Come nel nord della Francia, dove in alcune città le temperature sono scese di 15 gradi, rispetto a sabato. Persiste, però, il caldo estremo, nella parte orientale e meridionale dell'Esagono, con 32 dipartimenti ancora in "allerta arancione" e oltre 35 gradi.

E a soffrire non sono solo le persone, ma anche le piantagioni. Le perdite di raccolto per alcuni agricoltori sono notevoli. "Avevamo programmato la raccolta per questa settimana, ma ora è finita", spiega un coltivatore di Vauvert, in Occitania. "Quando le piante soffrono per l'ondata di caldo, e con il sole che c'è, beh, è finita... Sono bruciate, tutto è bruciato. Non valgono più nulla adesso".

Le elevate temperature non hanno risparmiato le montagne. Ad alta quota, sulle Alpi - dove normalmente in questo periodo dell'anno si registrano 0 gradi - nei giorni scorsi il termometro ne segnava addrittura 13.

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