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Danimarca: vince la sinistra anti-migranti, crollano i populisti

Danimarca: vince la sinistra anti-migranti, crollano i populisti
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Di Antonio Michele Storto
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Mette Frederisksen, candidata premier per i socialdemocratici, riuscirà a formare un governo di maggioranza: ma tra i suoi cavalli di battaglia, oltre all'incremento della spesa pubblica, c'è la tolleranza zero per l'immigrazione.

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Dopo 8 anni di dominio liberal conservatore, la Danimarca si prepara a dare il benvenuto a un esecutivo di sinistra: con il 26% dei voti, i socialdemocratici della leader Mette Frederiksen si confermano primo partito. Ma è l'ormai pressoché certa alleanza con i Verdi, che raddoppiano i voti schizzando all'8 per cento, che potrebbe assicurare la nascita di un governo di maggioranza, un fatto praticamente inedito nel paese. ¨

Claus Rasmussen/Ritzau Scanpix via REUTERS
Mette Frederiksen festeggia dopo lo spoglioClaus Rasmussen/Ritzau Scanpix via REUTERS

Ma se i temi ambientali, stando a interviste ai seggi e intenzioni di voto, hanno catturato il consenso dei più giovani, a dominare la campagna sono stati soprattutto i temi del welfare e dell'immigrazione. E, laddove Frederiksen ha promesso di aumentare la spesa pubblica, sull'immigrazione la 42enne candidata premier ha promesso di conservare la politica di tolleranza zero già avviata dai suoi predecessori, i liberal conservatori guidati dal premier uscente Lars Løkke Rasmussen: il cui partito, pur guadagnando voti, s'è ritrovato battuto sul suo stesso terreno. "Abbiamo registrato il più grande incremento dallo scorso mandato - ha dichiarato il premier uscente dopo lo spoglio -  ma resta comunque un gusto agrodolce perché i partiti conservatori  sono collettivamente i più deboli".

A crollare a picco è soprattutto l'estrema destra populista: il Folkeparti, dai connotati fortemente xenofobi, scende dal 21 a poco meno del 9 per cento, perdendo 21 seggi. Per 20 anni, il partito aveva offerto l'appoggio ai governi di centro destra in cambio di politiche restrittive sull'immigrazione: ma ora che la linea dura è stata sposata perfino dalla sinistra danese, i populisti sembrano aver perso la propria ragion d'essere.

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