Il Papa in Romania: "No a cultura dell'odio, i migranti una ricchezza"

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Di Giulia Avataneo
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Il pontefice è tornato a parlare di migranti nel primo giorno della sua visita in Romania

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Dal 1999 un papa non faceva visita in Romania, un Paese a maggioranza ortodossa in cui i cattolici sono il 5% della popolazione. A vent'anni dalla missione di Wojtyla, Bergoglio, arrivato venerdì a Bucarest per un viaggio di tre giorni nello stato balcanico, negli ultimi mesi si è concentrato proprio su questa regione, che considera strategica per la collaborazione in chiave europeista delle forze politiche, economiche, sociali e spirituali.

In un Paese che circa 5 milioni di persone hanno dovuto lasciare per trovare altrove una migliore speranza di vita, il Papa torna a parlare di migranti, "una ricchezza - dice il pontefice - per i Paesi che hanno accolto". Ricevuto dalle autorità dello Stato, Francesco ha poi abbracciato i fedeli della chiesa ortodossa. Nella Romania ormai da decenni libera dal regime comunista, il Papa chiede di pensare ora ad uno sviluppo che guardi alla dignità della persona e non lasci indietro gli ultimi.

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