Il Papa in Bulgaria: "Rifugiati e migranti portano la croce"

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Di Euronews
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Secondo giorno della visita di Francesco a Sofia e Rakovsky.

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Vuole una Chiesa di prossimità, vicina alla gente. Vuole che l'Europa non rinunci a una politica inclusiva verso chi "cerca di fare ingresso all'interno dei confini, per sfuggire a guerre e conflitti o alla miseria". Papa Francesco lo ribadisce anche in uno dei Paesi più poveri dell'Unione Europea: il secondo giorno della visita pastorale in Bulgaria e Macedonia del Nord è infatti dedicato alle minoranze cattoliche e ai rifugiati. Nel campo profughi a pochi chilometri da Sofia, Francesco ha incontrato circa 50 persone, tra bambini e adulti, la maggior parte originarie di Iraq e Siria.

"Oggi il mondo dei migranti e dei rifugiati è un po' una croce, una croce dell'umanità - ha detto il Pontefice - è la croce che tanta gente soffre".

Dopo la visita al campo profughi, il Papa si è diretto a Rakovsky, città a circa 150 chilometri da Sofia, in cui vive una importante comunità cattolica: una enclave, che si è ritagliata una nicchia in un Paese in cui i cattolici rappresentano lo 0,5% della popolazione.

A Rakovsky il Papa ha celebrato la Santa Messa e presieduto al sacramento della prima comunione per circa 200 bambini.

Domani Francesco sarà nella Macedonia del Nord, dove visiterà anche la casa natale di Madre Teresa.

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