Spagna, i 5 indipendentisti catalani in carcere potranno diventare deputati o senatori?

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Diritti d'autore REUTERS/Enrique Calvo
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Di Marta Rodriguez Martinez
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Non è così scontato. Per esempio: è scritto nel regolamento del Senato e del Congresso che i cinque devono per forza essere presenti all'inaugurazione di persona. Entrambe le Camere consentono il voto telematico ma solo in caso di maternità, paternità o malattia grave. Quindi che si fa?

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Cinque politici catalani, attualmente in detenzione preventiva e nel bel mezzo del processo davanti alla Corte Suprema per il loro ruolo nel tentativo di secessione della Catalogna nel 2017, sono stati eletti deputati domenica alle elezioni spagnole. Chi sono? Ma soprattutto, come potranno svolgere le loro funzioni nel Congresso dei deputati... da dietro le sbarre?

Elezioni spagnole: indipendentisti catalani in parlamento

Gli eletti

Oriol Junqueras è certamente il più famoso dei cinque. Ex vice presidente del governo della Catalogna e principale imputato nel processo iniziato il 12 febbraio, è stato eletto vice leader del partito Esquerra Republicana de Cataluña (Ere). Raúl Romeva, ex consigliere per gli affari esteri, è stato eletto senatore con la stessa qualifica. Con 15 seggi, sei in più rispetto alle precedenti elezioni del 2016, Erc è diventata la principale forza politica della Catalogna.

Anche loro in carcere, Jordi Sánchez, Jordi Turull e Josep Rull hanno ottenuto un seggio ciascuno al Congresso. Lo hanno fatto, tuttavia, correndo con le insegne dell'altro grande partito indipendente catalano, Junts per Catalunya, dell'ex presidente catalano Carles Puigdemont, fuggito dal Belgio (a proposito, è di oggi la notizia che Puigdemont non potrà candidarsi alle Europee, salvo ricorso).

Gabriel Rufian dell'Erc, raggiante sul palco dopo le elezioni del 28 aprile - Reuters/Albert Gea

L'inaugurazione

L'articolo 23 della Costituzione spagnola stabilisce che i cittadini "hanno diritto ad un accesso paritario alle funzioni e alle posizioni pubbliche, con i requisiti stabiliti dalla legge".

La loro effettiva nomina è ora nelle mani della Corte Suprema, presieduta dal magistrato Manuel Marchena, che dovrà decidere se i cinque imputati acquisiranno lo status di senatore o deputato.

Mentre nella costituzione del Senato spagnolo, nell'articolo 1 del primo capitolo, viene scritto esplicitamente che i senatori elettori devono accreditarsi nella nuova funzione "per consegna personale" presso la Segreteria Generale della Camera, nel regolamento del Congresso dei Deputati è sottointeso. L'articolo 20 stabilisce che il deputato eletto dovrà presentare la sua credenziale, dichiarare le sue attività e prestare giuramento sulla Costituzione. Pertanto, i cinque dovrebbero recarsi di persona a questo momento formale, e quindi richiedere il permesso di uscire di prigione.

I lavori parlamentari durante il mandato

La parte più incerta della questione riguarda la loro partecipazione attiva alle attività del Congresso e del Senato... dal carcere. Entrambe le Camere consentono il voto telematico in caso di maternità, paternità o malattia grave, ma il loro regolamento non menziona tra i casi contemplati la detenzione. 

D'altra parte, ai sensi dell'articolo 384 bis del codice di procedura penale (Ley de Enjuiciamiento Criminal), una volta firmato un atto d'accusa ed emessa una misura di detenzione cautelare per un reato commesso da bande armate, terroristi o ribelli, "l'imputato che ricopre una funzione o posizione pubblica è automaticamente sospeso dall'esercizio di tale funzione o posizione per la durata della carcerazione".

In virtù di questo articolo, il giudice della Corte Suprema Pablo Llarena ha già sospeso i politici catalani imprigionati dalle loro cariche pubbliche, perché soggetti a un mandato di arresto e perché in prigione per via dell'imputazione per un reato di ribellione. La decisione ha ricevuto semaforo verde dalla Corte costituzionale.

La Corte Suprema, infine, dovrà informare le Camere sullo stato del processo ai leader indipendentisti catalani, affinché lo staff legale possa decidere se sospenderli o meno. Questa situazione anomala potrebbe continuare fino alla sentenza definitiva del processo, ovvero fino al prossimo autunno dato che la fase dibattimentale non si concluderà prima di giugno.

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