Indonesia al voto tra religione e politica

Indonesia al voto tra religione e politica
Di Luca Colantoni
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Hanno preso il via in Indonesia le operazioni di voto per le elezioni presidenziali e legislative. Circa 193 milioni le persone chiamate alle urne per decidere chi guiderà la nazione a maggioranza musulmana più popolosa del mondo.

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Hanno preso il via in Indonesia le operazioni di voto per le elezioni presidenziali e legislative. Circa 193 milioni le persone chiamate alle urne per decidere chi guiderà la nazione a maggioranza musulmana più popolosa del mondo. La corsa presidenziale è tra l'uscente Joko Widodo e il generale Prabowo Subianto, con i sondaggi che danno il primo in netto vantaggio. 

L’interrogativo per i prossimi cinque anni è se l’Indonesia cadrà nelle mani degli estremisti musulmani del partito di orientamento nazionalista Gerindrao o se rimarrà un paese saldamente ancorato ai principi della Pancasila emblema del Partai Demokrat, l'attuale partito politico del governo indonesiano. 

Dovranno essere eletti il presidente, il vicepresidente, la Camera bassa, il Consiglio di Rappresentanza regionale e i consigli provinciali e comunali locali. 500mila agenti di polizia e centinaia di agenti elettorali garantiranno la sicurezza del voto. I primi risultati delle elezioni saranno resi noti il mercoledì della prossima settimana e il nome del vincitore si conoscerà a maggio.

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