Il Papa in Marocco: "Non si erigano barriere"

Una rivisitazione della Santa Alleanza, questa volta firmata a Rabat: una dichiarazione anche politica contro gli estremismi, considerati un'offesa a Dio. Nella sua visita in Marocco, Papa Francesco e re Mohammed VI scrivono una pagina di dialogo ecumenico, che non trascura il fenomeno migratorio. La condizione dei migranti - ha detto Francesco - è una ferita aperta che grida al cielo.
"Il problema della migrazione - ha aggiunto il Pontefice - non si risolverà mai innalzando barriere, fomentando la paura degli altri o negando assistenza a chi aspira legittimamente a una vita migliore per sé e per le proprie famiglie".
Il no ai muri è un messaggio che ritorna nei discorsi di Francesco, che predica una Chiesa di prossimità: niente barriere per respingere i migranti, nessuna chiusura motivata da ragioni religiose. Come l'omonimo santo di Assisi che 800 anni fa aveva incontrato il sultano al-Malik al-Kamil, come il Papa che adesso ne porta il nome.
A citare San Francesco e Giovanni Paolo II, che 34 anni fa aveva pronunciato il suo discorso a Casablanca, proprio Papa Francesco, in occasione della tappa nella Spianata della Moschea Hassan, dove è stato accolto da 12.000 persone.