Brexit: May non indica il piano B, rischio No Deal più concreto

Brexit: May non indica il piano B, rischio No Deal più concreto
Diritti d'autore REUTERS/Peter Nicholls
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Di Salvatore Falco
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La Premier non ha i voti per approvare l'accordo sulla Brexit e, nel suo intervento, quando ormai era chiaro che il governo sarebbe andato sotto per la terza volta, non ha mostrato alcuna volontà di compromesso.

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Nel Parlamento britannico si consuma lo scontro istituzionale tra i Comuni e il governo di Theresa May. La Premier non ha i voti per approvare l'accordo sulla Brexit e, nel suo intervento, quando ormai era chiaro che il governo sarebbe andato sotto per la terza volta, la May non ha mostrato alcuna volontà di compromesso.

"Nessun governo potrebbe firmare un assegno in bianco per raggiungere un risultato che non si conosce ancora - ha detto la May in parlamento - Quindi non posso impegnare il governo a seguire i risultati delle votazioni che si sono tenute in quest'Aula. Ma mi impegno in modo costruttivo in questo processo. L'esito di questa inadempienza è un'uscita senza accordo. L'alternativa sono quella di perseguire una forma diversa di brexit, o un secondo referendum".

Il leader laburista Jeremy Corbyn ha invitato il parlamento a pendere il controllo del processo di uscita dall'Unione europea accusando l'esecutivo di incapacità.

"Piuttosto che cercare di trovare il modo per riproporre il testo d'accordo già rigettato due volte. Il Primo Ministro permetterà invece di procedere a nuove votazioni di carattere indicativo? - ha replicato il leader dell'opposizione labusrista, Jeremy Corbyn - Lei non riesce ad accettareche il suo piano non ha il sostegno sufficiente e ostacola il tentativo di trovare un'alternativa che possa avere i numeri. È ridicolo suggerire che se il Parlamento prendesse il controllo, si tratterebbe di un rovesciamento delle istituzioni democratiche. Non lo è. Il Parlamento fa il suo lavoro democratico di chiedere al governo conto del proprio operato".

Il prossimo round è fissato per mercoledì, il Parlamento dovrebbe discutere sulla proposta di legge per far slittare la data di uscita dall'Unione europea.

E mentre a Londra si parla anche della successione a Downing Street, l'Unione europea considera "più probabile" lo scenario di una Brexit senza accordo dal 12 aprile.

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