Contro il sentimento di esclusione: i dibattiti per un risveglio civico dell'Europa

Contro il sentimento di esclusione: i dibattiti per un risveglio civico dell'Europa
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Di Irene Giuntella
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La fondazione Feltrinelli e Matera-Basilicata 2019 uniscono le proprie forze per organizzare dibattiti sulle strategie di inclusione di persone che si sentono fuori dalle decisione politiche, quasi come ne fossero ostaggi, con l'obbiettivo di risvegliare una cittadinanza consapevole

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In questo momento storico, cittadini e istituzioni sembrano sempre più distanti, tanto da minacciare il progetto di integrazione europea sempre più agitato da movimenti euroscettici.

"Senza la partecipazione dei cittadini l’Europa è nei guai. Democrazia è sinonimo di coinvolgimento da parte della popolazione nelle decisioni politiche". È quanto ha affermato Yves Sintomer, sociologo e politologo francese del Centre of Marc Bloch, durante un dibattito all’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles, organizzato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in partnership con la Fondazione Matera-Basilicata 2019 in occasione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

In un’epoca generalmente segnata dal disimpegno politico e rifiuto delle istituzioni, i cittadini stanno riscoprendo una nuova dimensione di attivismo e di responsabilità condivisa all’interno della società. A questo punto la domanda è: l’Unione Europea è pronta ad ascoltare l’opinione pubblica?

Secondo Sintomer, l’Ue dovrebbe capire che questa l’unica strada da seguire per affrontare sfide cruciali e la crisi di sfiducia nei confronti delle istituzioni. La partecipazione politica dal basso è essenziale per ritrovare il sentimento verso una comune cittadinanza europea: "La campagna mainstream anti-populista è un fallimento, il populismo non ha solo un significato negativo, raccoglie anche le voci delle persone che l’Europa dovrebbe tenere in considerazione. Il populismo diventa un pericolo laddove i cittadini non si sentono ascoltati e questo accresce frustrazione e rabbia".

Il sociologo ha spiegato, in un'intervista a Euronews, la necessità di un processo di democratizzazione del sistema istituzionale dell’Unione Europea che sappia includere e valorizzare le spinte verso una partecipazione più attiva dei cittadini nel meccanismo decisionale politico.

L'esperienza irlandese: l'assemblea civica che dà pareri al legislatore

Come esempio di strada da intraprendere, Sintomer ha ricordato l’esperienza irlandese. 

Nel 2016 sono stati estratti a sorte cittadini che dovevano comporre un’assemblea deputata a esprimere al potere legislativo un’opinione su temi cruciali, come l’aborto e il cambiamento climatico: “Dobbiamo ripensare la democrazia come un sistema misto di democrazia deliberativa, rappresentativa e diretta accompagnata anche dalla partecipazione di assemblee di cittadini estratti a sorte”.

Il ruolo delle istituzioni politiche non è in discussione: "Lasciare il potere solo nelle mani del popolo senza un intermediario democratico è rischioso. Ma non stiamo parlando di questo, stiamo dicendo che dobbiamo dare voce a queste istanze senza ridurre il ruolo delle istituzioni". Così è intervenuto Andrea Felicetti, ricercatore all’Università Cattolica di Leuven. 

Gli ultimi sondaggi dell’Europarlamento sulle elezioni europee di maggio, vedono il partito di Matteo Salvini, la Lega, avvicinarsi ad essere il secondo partito più grande in Europa appena dopo i Cristiani e Democratici di Angela Merkel: "Non sappiamo cosa accadrà, ma preoccuparsi solo del rischio che forze euroscettiche raggiungano il potere adesso è un atteggiamento miope. C’è una forte richiesta di solidarietà e diritti sociali da parte dei cittadini, l’Ue dovrebbe iniziare a dar loro una risposta concreta", ha affermato Felicetti che ha anche ricordato il fallimento dell’Europa nell’affrontare la questione greca e la crisi economica nei differenti paesi con politiche di austerità. 

Il ricercatore ha rimproverato la mancanza di considerazione delle proteste e opinioni provenienti dall’opinione pubblica in quel particolare momento e ha esortato le istituzioni europee ad agire per riconquistare la fiducia nel proprio operato.

Calo di fiducia effetto della propaganda politica

C'è anche da dire che il calo di fiducia verso l’Europa, ha ribadito il sociologo Sintomer, è da addebitarsi anche alla propaganda politica utilizzata dai governi nazionali per costruire consenso elettorale incolpando l’Ue di ogni problematica irrisolta.

In questa fase storica, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e la Fondazione Matera-Basilicata 2019 hanno deciso di unire le proprie forze nell’organizzazione di dibattiti sulla necessità di un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella vita delle proprie comunità, in giro per l'Europa. Punto focale dei dibattiti saranno le strategie di inclusione di persone che si sentono fuori dalle decisione politiche, quasi come ne fossero ostaggi, con l'obbiettivo di risvegliare una cittadinanza consapevole.

“Abbiamo inviato la candidatura di Matera come capitale della cultura, non solo per finalità culturali ma soprattutto come occasione per ripensare quale tipo di società vogliamo costruire. Riteniamo che la società debba essere il risultato di differenti opinioni. Vogliamo richiamare tutti i diversi attori a ripensare una società più democratica e inclusiva”. Questo è il messaggio comune di Paolo Verri Direttore della Fondazione Matera Basilicata 2019 and Spartaco Puttini della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

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