Vialli, il cancro? Ora sto bene

(ANSA) – MILANO, 25 FEB – “Accetto con umiltà e orgoglio
questo premio. So come è andata la scelta, siete stati lì con i
foglietti a decidere e avete detto ‘Diamolo a Vialli quest’anno
perché magari l’anno prossimo sarà troppo tardi’ “: con ironia
Gianluca Vialli ha ritirato il premio ‘Il bello del calcio’ in
memoria di Giacinto Facchetti. “A proposito del cancro – ha
aggiunto – voglio dire che sto bene. Non è stato facile ma
questo periodo mi ha insegnato molto e mi sto preparando
fisicamente e psicologicamente meglio di quando giocavo a
calcio, quindi credo che dovrete sopportarmi ancora a lungo”.
“Sono rimasto sorpreso, scioccato di aver vinto questo
premio. Finora mi hanno detto che ero quello ‘simpatico’ poi ho
visto che lo hanno dato anche a Zola e allora…. Nella vita
serve ‘calling’ la vocazione, la chiamata. Avevo appena iniziato
a camminare, ho dato un calcio al pallone e mi sono innamorato.
Il talento non è importante, lo è la continuità. Io al calcio
devo tutto. Dalla prima macchina, alla verginità persa”.