Denis Pushilin e Leonid Pasechnik sono i nuovi presidenti delle autoproclamate Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk. Ma le elezioni in Donbass, regione ucraina sotto il controllo dei separatisti filorussi, sono considerate illegittime dall'Ucraina, dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea.
Conflitto a distanza Russia-Ucraina
DONETSK (UCRAINA) - Nell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk si festeggia.
Le elezioni nella regione ucraina del Donbass, occupata da 4 anni dai separatisti filorussi, sono terminate con la vittoria dei due candidati presidenti: Leonid Pasechnik confermato a Lugansk con il 68,4% dei voti e di Denis Pushilin (60,9%) proprio a Donetsk.
"Oggi abbiamo superato un importante esame civico e politico", ha dichiarato Denis Pushilin durante l'ultimo comizio, "abbiamo dimostrato al mondo che non possiamo solo fare la guerra e trionfare sul campo di battaglia, ma anche costruire finalmente uno stato sui principi fondamentali della democrazia".
Le elezioni nella Repubblica autoproclamata di Donetsk si sono rese necessarie dopo la morte di Alexander Zakharchenko, l'uomo forte della città, rimasto ucciso in un attentato il 31 agosto scorso.
Elezioni "farsa"
Queste elezioni nel Donbass sono considerate illeggittime dall'Ucraina, dall'Unione Europea e dagli Stati Uniti.
Affluenza attorno all'80%, ma secondo osservatori internazionali, la popolazione si è recata alle urne sotto la minaccia dei kalashnikov e ottenendo in regalo biglietti per la lotteria e ricariche telefoniche.
"Queste elezioni non saranno riconosciute da nessuno", dichiara il Presidente dell'Ucraina Petro Poroshenko, "non rispettano la legislazione ucraina e si svolgono sotto la minaccia delle mitragliatrici russe nei territori occupati".
La lunga mano del Cremlino potrebbe mettere in crisi gli accordi di pace di Minsk del 2015, in un conflitto che, secondo l'Onu, ha causato 10mila vittime.
Parole dure di Kurt Volker, rappresentante degli Stati Uniti nelle trattative di pace per l'Ucraina.
"Le cosiddette Repubbliche Popolari non hanno posto negli accordi di Minsk....".
Deciso anche l'intervento dell'Ambasciata americana a Kiev. "La gente dell'Ucraina dell'Est merita un migliore percorso di pace...."
Lo slogan della campagna elettorale filorusso è stato "Con la Russia nel cuore".