Quanti migranti in ogni Stato UE? L'Italia il Paese che più ne sovrastima il numero

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Di Euronews
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Le cifre ufficiali di Eurostat mostrano che la percentuale di immigrati in Italia era pari al 7% l'anno scorso, sicché la proporzione di persone ospitate sarebbe sovrastimata

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Tra le popolazioni dell'Unione Europea, gli italiani sono quelli che maggiormente sovrastimano la percentuale di immigrati che vivono nel proprio Paese, stando ad un nuovo rapporto.

Coloro che hanno partecipato ad un sondaggio dell'Eurobarometro avevano affermato che circa un quarto della popolazione italiana fosse straniera.

Tuttavia, le cifre ufficiali di Eurostat mostrano che la proporzione di immigrati nel Paese era solo del 7% l'anno scorso.

L'Italia - uno dei Paesi in prima linea in Europa per quanto riguarda le persone che arrivano via mare dall'Africa - ha da poco patito una controversa campagna elettorale, durante la quale l'immigrazione è stata una questione - chiave.

Nel complesso, l'indagine ha rilevato che gli intervistati dell'UE hanno sopravvalutato la percentuale di immigrati nel loro Paese, in media del 9,5%.

L'Estonia è stato l'unico Paese in cui la gente pensava che nella sua popolazione ci fossero meno cittadini nati all'estero di quanti in realtà ce ne fossero.

Gli intervistati, provenienti da Italia, Portogallo, Spagna, Lussemburgo, Irlanda, Regno Unito, Cipro, Grecia, Slovenia, Belgio e Bulgaria hanno sovrastimato la percentuale di immigrati di almeno il 10%.

Gli abitanti di Croazia e Svezia sono stati i più precisi.

Eurobarometro ha basato i suoi dati sulle risposte di 19.957 persone, escludendo coloro che in precedenza avevano affermato di non conoscere la percentuale di immigrati che vivevano nel proprio Paese.

Ai fini del sondaggio, si considera un immigrato come una persona nata al di fuori dell'Unione Europea.

Effettivo / percepito: la proporzione di immigrati in ogni Paese dell'UE

AGGIORNAMENTO

Anche secondo un'analisi dell**'Istituto Cattaneo** tra i cittadini europei gli italiani sono quelli che più sovrastimano la percentuale di immigrati presenti nel proprio Paese: secondo gli intervistati sono circa il 18% in più rispetto al dato reale. 

Rispetto ad una media europea del 57%, sono invece il 74% gli intervistati italiani convinti che gli immigrati peggiorino la situazione della criminalità, con una differenza di 17 punti percentuali rispetto al resto del Continente. A considerare che una maggiore immigrazione comporti una riduzione dell'occupazione per i residenti in Italia, è invece il 58% sul totale, mentre la media europea si ferma al di sotto del 41%.

I cittadini italiani che, nell'Unione Europea, sono quelli che evidenziano uno scarto maggiore "tra la percentuale di immigrati realmente presenti nel Paese, pari al 7%, e quella stimata o percepita, pari al 25%", si trovano anche "nella posizione più 'estrema'", nel rapporto tra le due variabili, "caratterizzata dal maggior livello di ostilità verso l'immigrazione e le minoranze religiose". 

Lo studio, intitolato Immigrazione in Italia: tra realtà e percezione prende in esame l'indice Nim elaborato proprio dal Pew Research Center e dedicato a misurare il grado di sentimento Nazionalista, anti-Immigrati e contrario alle Minoranze religiose in 15 nazioni europee. Mette in relazione l'indice con l'errore di percezione tra gli immigrati 'reali' e quelli 'percepiti', facendo emergere "una relazione positiva tra l'errata percezione del fenomeno migratorio e l'atteggiamento verso l'immigrazione". 

Cioè,** "all'aumentare dell'ostilità verso gli immigrati, aumenta anche l'errore nella valutazione sulla presenza di immigrati nel proprio Paese**". 

 In questo, viene puntualizzato, "l'Italia si conferma il Paese collocato nella posizione più 'estrema', caratterizzata dal maggior livello di ostilità verso l'immigrazione e le minoranze religiose". Ad ogni modo, osserva il 'Cattaneo', "da questa correlazione non è possibile stabilire nessun nesso di tipo causa-effetto. Nel senso che l'atteggiamento fortemente negativo verso l'immigrazione potrebbe essere la causa di una sovrastima degli immigrati presenti nella società così come potrebbe esserne la conseguenza".

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