La crisi sta spingendo migliaia di persone a fuggire dal Paese, cercando rifugio in Colombia, Ecuador, Perù e Brasile
La crisi in Venezuela sta spingendo migliaia di persone a fuggire dal Paese, cercando rifugio negli Stati confinanti - Colombia, Ecuador, Perù e Brasile - e provocando una vera e propria crisi migratoria in America Latina.
Molti attraversano col proprio bagaglio il Rumichaca International Bridge, al confine nord con la Colombia, alcuni (pur senza passaporto) riescono ad entrare in Ecuador.
"Non abbiamo il passaporto - dice questa giovane migrante - le persone qui hanno la carta andina di migrazione, molti scoprono la situazione troppo tardi".
Dal 18 agosto, l'Ecuador ha inasprito le regole per l’ingresso di cittadini venezuelani sul proprio territorio: l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr) ha indicato in 550mila il numero di ingressi dall’inizio dell’anno.
La crisi umanitaria scatenata dall'arrivo di oltre 4.000 venezuelani al giorno ha portato l'Ecuador a dichiarare lo stato di emergenza.
Fine settimana particolarmente teso anche in Brasile: diversi residenti dello Stato di Roraima hanno bruciato il campo profughi, costringendo migliaia di venezuelani a tornare nel proprio Paese.
Le autorità brasiliane hanno schierato le truppe verso il confine settentrionale e chiesto alla Corte Suprema di fermare l'ingresso degli immigrati.