Interviene il Governatore della Banca d'Înghilterra, Mark Carney: "Vogliamo tornare al 2% di inflazione e restarci". C'è ottimismo, anche piuttosto insolito, dall'altra parte della Manica. Nonostante il rischio di "non accordo" e la minaccia di fuga di alcune multinazionali dal Regno Unito.
Ottimismo, al di là della Manica
LONDRA (REGNO UNITO)
La Banca d'Inghilterra ha deciso, giovedì 2 agosto, di alzare i tassi ai livelli massimi dai tempi della crisi finanziaria di un decennio fa, a dispetto dei timori relativi all'incerto processo verso la Brexit e ai venti di guerra commerciale internazionale: il tasso di riferimento è stato incrementato di 25 punti base allo 0,75 per cento.
I tassi della Bank of England erano stati alzati, l'ultima volta, nel novembre 2017. Ed erano dieci anni che non venivano alzati.
"Oggi l'occupazione è ai massimi livelli", commenta il governatore della Banca d'Inghilterra, Mark Carney, "i salari reali stanno aumentando e le pressioni esterne sui prezzi esterne sono in calo,: un modesto inasprimento delle politica monetaria è ora appropriato per riportare l'inflazione al suo obiettivo del 2% e mantenerla su quel livello".
Carney ha detto che la Bank of England è pronta a [**qualsiasi esito del negoziato su Brexit, anche se non l'ha sempre pensata così.**](<iframe width=)
Tutto dipende dalla Brexit
La situazione industriale inglese, tuttavia, è appesa al filo della Brexit: diverse multinazionali - come l'Airbus e la Bmw - hanno minacciato di lasciare il Regno Unito o di ridimensionare la loro attività, se non ci sarà chiarezza sul regime fiscale e commerciale.del dopo-Brexit.
"Se il Regno Unito e l'Unione Europea non riescono a raggiungere un accordo e iniziamo a dirigerci verso uno 'scenario senza accordo', la Banca d'Inghilterra potrebbe essere costretta a invertire la rotta molto rapidamente", spiega l'analista finanziario Craig Erlam, "Sono pienamente convinto che ciò che stanno facendo in questo momento stia dando priorità alla credibilità dell'accordo...".