L'assalto della coalizione, guidata dall'Arabia Saudita, nella città portuale di Hodeida potrebbe avere conseguenze disastrose in tutto il Paese
C'è estrema preoccupazione per gli sviluppi della situazione ad Hodeida, città portuale dello Yemen, controllata dai ribelli Huthi, dove da questo mercoledì le forze della coalizione, guidata dall'Arabia Saudita e sostenuta dall'Occidente, hanno lanciato l'offensiva. Ciò che teme la comunità internazionale è che si arrivi a una catastrofe umanitaria, in un Paese già ridotto alla fame da tre anni di guerra civile.
Hodeida è infatti la principale ancora di salvataggio per circa due terzi della popolazione yemenita, quasi totalmente dipendente dalle importazioni di beni di prima necessità, come cibo, carburante e medicine, che passano proprio dal porto della città.
"Il nostro staff è ancora ad Hodeida", spiega Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale dell'Onu. "Siamo per restarci ed aiutare. C'è la vita di milioni di persone a rischio, in quella che è già una situazione disastrosa".
La nuova offensiva nella città portuale rischia quindi di aggravare la crisi in corso. Nella peggiore delle ipotesi la battaglia potrebbe costare la vita a 250.000 persone. Secondo Amnesty International, inoltre, le conseguenze dell'assalto ad Hodeida si farerebbero sentire in tutto il Paese.