I fatti risalgono all'agosto 2015: tra i 71 morti c'erano otto donne e quattro bambini
Un tribunale ungherese ha condannato in primo grado a 25 anni di carcere ciascuno gli esponenti di una banda di trafficanti di esseri umani composta da cittadino afganoi e tre bulgari.
I quattro erano imputati per la morte di 71 migranti - tra i quali otto donne e quattro bambini - che soffocarono stipati dentro il cassone di un camion che li trasportava in austria.
I fatti risalgono all'agosto del 2015, all'apice dell'esodo migratorio che portò migliaia di richiedenti asilo a fuggire dai teatri di guerra in medio oriente lungo la cosiddetta rotta balcanica
I quattro trafficanti ignorarono per ore le urla e i colpi che arrivavano dal cassone, dove i 71 migranti stavano asfissiando fino a morire: una volta scoperti i cadaveri poi, li scaricarono sui lati di un autostrada austriaca.