Siria: tensione e boicottaggi al congresso di Sochi

I gruppi filo-turchi restano in aeroporto e gli oppositori di Bashar al Assad fischiano l'intervento del ministro degli esteri russo, Serghei Lavrov. Inizia in salita il Congresso del Dialogo nazionale siriano. Non sono a Sochi neanche i delegati dei curdosiriani, né l'opposizione appoggiata dall'Arabia Saudita.
Russia e Turchia stanno collaborando nel quadro del processo di Astana che coinvolge anche l'Iran.
"Siamo venuti qui in nome di tutte quelle persone che sono sfinite dalla guerra e per dire a tutti che ci sarà solo una Siria, con una sola bandiera e un territorio unico - dice Suphi Khouri, rappresentante della comunità cristiana - Non permetteremo a nessuno di sottrarci anche solo 10 centimetri della nostra terra".
I delegati discuteranno del futuro assetto istituzionale della Siria per mettere le basi per la nuova costituzione. "Ci sono le condizioni per voltare pagina", sostiene il presidente russo, Vladimir Putin. C'è chi definisce questi negoziati una farsa, ma in realtà rendono il quadro di quanto sia complessa la situazione.
"Il Congresso di pace di Sochi è iniziato con un grande ritardo. Fino all'ultimo minuto le varie delegazioni hanno rivisto le proprie posizioni a dimostrazione che il dialogo in corso a porte chiuse e senza osservatori sarà molto duro - conclude la giornalista di euronews, Galina Polonskaya - In apertura abbiamo potuto assistere a una rara dimostrazione di unità, quando i più anziani hanno aperto il congresso esclamando: 'tenete le mani lontano dalla Siria' raccogliendo l'applauso dell'assemblea".