È l'11% della popolazione mondiale. Aumentano anche le situazioni di crisi, il 2018 si prevede dunque ancora più difficile
815 milioni di persone, nel mondo, sono a rischio malnutrizione, l'11% della popolazione mondiale. Quasi 500 milioni di persone vivono in paesi toccati da conflitti armati. Dopo un decennio di lenta riduzione, i numeri della fame ricominciano ad aumentare. Oltretutto le crisi si moltiplicano, le agenzie umanitarie internazionali temono dunque uno scenario per il 2018 a tinte ancora più fosche.
Dice Ramiro Lopez Da Silva, Assistente direttore esecutivo per i servizi operativi del Programma alimentare mondiale:
"Nel 2017 abbiamo dovuto rispondere a un numero di situazioni di emergenza senza precedenti, principalmente causate da guerre o conflitti politici irrisolti."
I costi umanitari dei conflitti
Siria e Yemen sono due esempi. Anche se la crisi acuta nel primo dei due Paesi, sembra avviarsi a una risoluzione, l'emergenza umanitaria perdurerà per molto tempo, mentre nello Yemen, non si vede la fine di un conflitto che ha provocato carestia ed epidemie.
Per l'ufficio ONU per il coordinamento degli aiuti umanitari (OCHA) guerre, persecuzioni e catastrofi naturali, con i loro corollari di fame e fuga delle popolazioni, sono costate, complessivamente, l'equivalente di poco meno di 19 miliardi di euro.
Il Programma alimentare mondiale ha ricevuto fondi per l'equivalente di oltre 5 miliardi di euro, principali contributori Stati Uniti e Unione Europea. Malgrado lo sforzo ciò non è bastato a coprire i bisogni. Per il 2018 l'obiettivo del PAM, ad esempio, è fare dell'alimentazione un'arma di pace, anche rinforzando l'utilizzando delle nuove tecnologie per migliorare e velocizzare l'assistenza.