Dopo il blocco totale di porti aereoporti e strade d'accesso voluto dai sauditi, peggiora la situazione in Yemen. Appello dell'ONU a Riad perché si lascino entrare gli aiuti
Se le vie di accesso al Paese non vengono subito riaperte, migliaia di vittime innocenti rischiano di morire.
L’ONU lancia un nuovo allarme per lo Yemen, afflitto da guerra civile e colera e dove tutti i punti d’ingresso al Paese sono chiusi dal 6 novembre per volontà dell’Arabia Saudita, dopo il lancio di un missile verso Riad.
I sauditi scaricano ogni responsabilità sul nemico che combattono da anni: i ribelli sciiiti Houti dello Yemen. Adel Al-Jubeir, ministro degli esteri saudita, parla chiaro: “Loro sono gli unici responsabili se la gente muore di fame perché assediano le città e i villaggi, impediscono che arrivino gli aiuti e bombardano quelle aree. Questi sono i motivi della carestia e c‘è bisogno di maggiore serietà nel riconoscere che gli Houti ne sono responsabili”.
Riad ha aggiunto che gli aiuti possono entrare dai porti liberati ma non da Hodeidah che però è quello da cui passano la maggior parte dei rifornimenti. Lì 29 navi piene di cibo, medicine e carburante sono rimaste bloccate mercoledì. Al di là della banchina ci sono 7 milioni di yemeniti alla fame e altrettanti che rischiano di arrivarci presto.