Dopo tre anni di indagini, il procuratore Julian Ercolini ha depositato le sue verità: il giudice Alberto Nisman non si è suicidato, ma fu un omicidio. Era il 18 gennaio 2015. Nei guai la ex presidente Cristina Kirchner, accusata di aver occultato le prove dell'attentato al centro ebraico del '94.
Nella notte del 18 gennaio 2015, il giudice argentino Alberto Nisman non si tolse la vita, fu assassinato. E' la conclusione, con un dossier di 656 pagine, di tre anni di indagini del procuratore Julian Ercolini sulla misteriosa morte di Nisman, che stava indagando sull'autobomba al centro ebraico di Buenos Aires, che il 18 luglio 1994 causo' 85 vittime.
Il procuratore Ercolini ha altresi' incriminato un ex collaboratore di Nisman, Diego Lagomarsino, per complicità nell'omicidio. L'uomo si professa innocente.
Il giorno dopo la sua morte, avvenuta ormai 3 anni fa e che provoco' una grande ondata emotiva in Argentina, Nisman avrebbe dovuto testimoniare in tribunale contro l'allora presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner, ora senatrice, accusata di aver coperto gli agenti iraniani autori della carneficina del '94. In cambio di petrolio a prezzo di favore.