La tragedia della Chapecoense, un anno dopo

La tragedia della Chapecoense, un anno dopo
Di Cinzia Rizzi
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Il Torino questo sabato renderà omaggio alla squadra brasiliana, vittima di un incidente aereo, al quale sopravvissero solo sei passeggeri

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E' passato un anno da quella tragica notte del 28 novembre 2016, quando il volo LaMia 2933 spariva dai radar, per precipitare a sud di Medellin, in Colombia. Quel tragico incidente cancellò un'intera squadra di calcio brasiliana: la Chapecoense, in viaggio per disputare la finale della Coppa Sudamericana contro l'Atletico Nacional.

Delle 77 persone a bordo - tra giocatori e dirigenti del club, ma anche giornalisti e membri dell'equipaggio - ne sopravvissero solo sei. Di loro, tre giocavano per la Chape, una squadra che ha dovuto ricostruirsi da zero, grazie anche alla solidarietà di tutto il mondo.

Oggi, a un anno di distanza, il laterale Alan Ruschel è tornato a giocare, il difensore Hélio Neto sta provando a fare altrettanto, mentre il portiere Jackson Follmann si allena da poco con una protesi alla gamba amputata.

La tragedia della Chapecoense è legata da un filo sottile a quella di Superga. Nel 1949 l'aereo con a bordo l'intera squadra del Grande Torino si schiantò sul terrapieno dietro la basilica del capoluogo piemontese. Delle 31 persone a bordo non si salvò nessuno. Un'intera squadra, una delle più belle della storia del calcio italiano, venne cancellata così. Ed è per questo, per questo filo sottile che le lega, che sabato contro l'Atalanta, l'undici di Mihajlovic giocherà con una maglia speciale. Verde. Proprio in onore della Chape.

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