Mogli, sorelle e madri delle vittime del luglio del 1995 sono soddisfatte della sentenza contro Mladic, mentre il massacro divide ancora la Serbia.
La soddisfazione delle donne a Srebrenica quando è stata pronunciata la sentenza contro Ratko Mladic: sono mogli, madri e sorelle di chi fu ucciso durante il massacro del luglio del 1995.
L’associazione madri di Srebrenica è però parzialmente soddisfatta, perché la condanna “è superiore a quella
Karadzic, ma Mladic non è stato giudicato colpevole dell’accusa di genocidio in alcuni villaggi” come ha detto la presidente Munica Subasic.
“Sono molto felice di aver ottenuto giustizia e verità 22 anni dopo” dice Nedziba Salihovic, familiare di una vittima di Srebrenica. “Rendo onore alla corte dell’Aja come madre, sorella e moglie”.
Il memoriale di Potocari rende omaggio ai loro figli, fratelli e mariti. Furono oltre ottomila le vittime, quasi tutti uomini, assassinati dalle forze di Mladic mentre tentavano di fuggire dall’enclave musulmana. La strage più grave dalla seconda guerra mondiale sulla quale però la Serbia è ancora divisa. Molti continuano a non riconoscere il genocidio e considerano Mladic un eroe.