La Cina e la sua rotta artica

La Cina e la sua rotta artica
Di Paolo Alberto Valenti
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Polo Nord: il riscaldamento globale apre la rotta artica

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Un rompighiaccio cinese ha navigato fra l’oceano Pacifico e l’ Atlantico bordeggiando lungo le coste settentrionali di Alaska e Canada. Una rotta diventata piu’ accessibile per via del surriscaldamento climatico.

La Xuelong ha completato con successo il viaggio di prova nell’Artico nordoccidentale, schiudendo all’export cinese un nuovo canale marittimo. Il ghiaccio, sempre più sottile, consente ormai il passaggio di navi più leggere in Artico.

China’s ice breaker #Xuelong sails through central #Arctic shipping lanehttps://t.co/KXZmphYuq0pic.twitter.com/KXKDKdKzoR

— CCTV+ (@CCTV_Plus) August 25, 2017

Xu Ren, capo missione a bordo della Xuelong: “Facciamo l’esempio del viaggio da Shanghai a New York. Il natante percorrerà 10.500 miglia nautiche se passa dal Canale di Panama. Ma percorrerà solo 8.500 miglia se passa attraverso la rotta di navigazione artica. Ridurrà il tragitto del 20 per cento, con sette giorni di viaggio in meno”.

La Cina è molto interessata allo sfruttamento economico dell’Artide e al rafforzamento degli scambi commerciali col Nord America.

Gli ambientalisti sono quindi in allarme per via dell’assottigliamento del ghiaccio le rotte navali si moltiplicheranno. I motori particolarmente inquinanti delle navi possono creare problemi all’equilibrio naturale dell’Artico. Senza contare i rischi di incidenti e sversamenti di greggio.

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