Venezuela: faccia a faccia sempre più duro fra governo e opposizione

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Morti nelle manifestazioni di giovedì. E le proteste continuano

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In Venezela si fa sempre più cruento lo scontro fra le opposizioni e il governo.

Nelle manifestazioni di mercoledì ci sono stati almeno tre morti. Ma la portesta non si ferma e cortei sono previsti anche oggi.

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere nuove elezioni e il rilascio dei leader d’opposizione in carcere. Fra la folla, Lilian Tintori , la moglie del dirigente del partito Volontà popolare, Leopoldo López, oggi in carcere:

Siamo in una dittatura, non c‘è libertà, non cè legalità, vogliamo la liberazione dei prigionieri politici e la creazione di un corridoio umanitario per ottenere cibo e medicine.

Mitzi Capriles , moglie di un altro politico in prigione, avverte che gli anti-Maduro non abbandoneranno le piazze.

I sostenitori del presidente contestato hanno inscenato delle contromanifestazioni, con la partecipazione dei miliziani fedeli a Maduro. Ma la popolazione non sembra più temerli:

Dice una ragazza:

Voglio un paese migliore. Quasi tutti i miei familiari sono dovuti emigrare, voglio che tornino.

Non ho paura – aggiunge un giovane – perché siamo la maggioranza, li possiamo battere.

E una madre dice:

Temo che mia figlia muoia, perché non ho trovato il medicinale di cui ha bisogno. Questo mi fa molta più paura rispetto al fatto di essere qui a manifestare contro il governo.

Nicolas Maduro ha annunciato oltre 30 arresti e ha lanciato messaggi intimidatori contro il presidente dell’Assemblea nazionale Julio Borges e contro i dimostranti, che accusa di essere dei golpisti.

Dice il nostro inviato a Caracas Eduardo Salazar Uribe :

Si prevede che nelle prossime ore la coalizione d’opposizione annunci nuove azioni, incluso uno sciopero generale fino a che la Commissione elettorale nazionale e l’ufficio del garante non si pronuncino per risolvere la crisi.

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