Dopo il No al referendum, che succederà in Colombia?

Dopo il No al referendum, che succederà in Colombia?
Di Lilia Rotoloni
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Delusione per il campo della pace

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C‘è incertezza in Colombia dopo la vittoria, a sorpresa, del No al referendum sull’accordo di pace con le Farc.

A pesare sull’esito sarebbero stati due aspetti dell’intesa. In primo luogo l’amnistia promessa ai guerriglieri che non si siano macchiati di crimini contro l’umanità. Poi il fatto che ai rappresentanti delle Forze armate rivoluzionarie colombiane vengano assicurati 10 seggi in parlamento fino al 2026. E questo indipendentemente dall’esito delle elezioni.

Il processo continua

Ma il processo non si ferma, dice il capo dello Stato Juan Manuel Santos :

Come presidente conservo intatta la mia facoltà e l’obbilgo di mantenere, cercare e negoziare la pace. Il cessate il fuoco bilaterale continuerà ad essere in vigore.

Il cammino verso la pace era stato condotto sotto l’egida, tra l’altro, dei governi norvegese e cubano. Dall’Avana la reazione del leader delle Farc Rodrigo Londoño , alias Timochenko :

Con questo risultato, sappiamo che la sfida da raccogliere, per il nostro movimento, è ancora più grande, per ottenere una pace stabile e duratura.

Timochenko e Santos avevano firmato l’intesa il 26 settembre scorso, con una penna fabbricata a partire da un proiettile.

Quella che, negli anni Sessanta, iniziò come un’insurrezione contadina, ha causato 260mila morti, 40mila dispersi e quasi 7 milioni di sfollati.

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