In India proteste del partito d'opposizione

Dopo l’attacco islamista contro la base militare indiana di Pathankot, membri del partito del Congresso indiano sono scesi in strada in protesta contro il fragile processo di pace in corso tra New Delhi e Islamabad. Il corteo ha scandito slogan contro il primo ministro Narendra Modi mostrando la foto dell’incontro con il suo omologo pakistano Sharif, avvenuto pochi giorni fa: incontro che avrebbe dovuto riavvicinare le due potenze nucleari.
Il portavoce del Congresso indiano: “Il primo ministro Modi è appena tornato dal Pakistan dopo aver teso la mano in segno di amicizia. E questo è cio’ che abbiamo in cambio?”.
Islamabad ha dal canto suo condannato l’incidente terroristico in cui “molte vite preziose sono andate perdute”.
“Mi congratulo con le forze di sicurezza del nostro Paese che hanno rovinato i piani del nemico, impedendogli di portarlo a compimento”, ha dichiarato il primo ministro Modi.
Il bilancio dell’assalto, avvenuto all’alba del 2 gennaio, nella base area indiana del Punjab, è di sette morti (4 assalitori e 3 soldati) e diversi feriti. Il commando era formato da 4 uomini armati sospettati di appartenere al gruppo islamista pakistano Jaish-e-Mohammed che combatte contro le autorità indiane nella regione contesa del Kashmir.