Il 2015 nello sport, tra scandali e gloria

Il 2015 nello sport, tra scandali e gloria
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  JOE ALLEN
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Annus horribilis. Questa locuzione latina può essere sicuramente usata per descrivere il 2015, in particolare per due organismi sportivi: la Fifa e

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Annus horribilis. Questa locuzione latina può essere sicuramente usata per descrivere il 2015, in particolare per due organismi sportivi: la Fifa e la Iaaf. Dopo l’ombra della corruzione sul calcio è esploso il caso doping nell’atletica. Due scandali che hanno sconvolto questi sport e chi li comanda.

La Fifa finisce nel tunnel della corruzione

Il 27 maggio, a due giorni dalle elezioni Presidenziali, una maxi inchiesta internazionale mette sottosopra la Fifa, con l’arresto a Zurigo di sette alti dirigenti. A condurre il blitz, la polizia elvetica su richiesta dell’FBI, in un’indagine coordinata dal Dipartimento di Giustizia americano. Una fitta rete di tangenti che avrebbe influenzato, tra le altre cose, l’assegnazione dei Mondiali 2018 e 2022, ottenuti rispettivamente da Russia e Qatar.

Durante il 2015, diverse personalità legate alla Federcalcio Internazionale verranno incolpate dalla giustizia americana. E’ venuto a galla un sistema di corruzione diffusosi a macchia d’olio che, come spiega il procuratore generale statunitense Loretta Lynch, è tanto ampio da essere inimmaginabile. Lo scandalo non risparmia neanche la massima carica in seno alla Fifa, il Presidente Sepp Blatter. L’8 ottobre, lo svizzero, il suo vice Michel Platini e il segretario generale Jerome Valcke vengono sospesi per 90 giorni dal Comitato etico, perché sotto indagine.

Intanto, qualcun altro dovrà sicuramente prendere la patata bollente in mano il prossimo 26 febbraio, quando si terranno, nuovamente, le elezioni presidenziali.

Il mondo dell’atletica inciampa nell’oscurità del doping

Gli scandali di doping nell’atletica non sono nulla di nuovo. Ma quando Sebastian Coe, ad agosto, prende il posto di Lamine Diack come Presidente della Iaaf, non si aspetta di certo la crisi senza precedenti, che presto sconvolgerà questo sport. Un rapporto dell’agenzia mondiale antidoping (Wada) reso pubblico a novembre accusa la Federazione Russa di doping di stato. Con la complicità del governo, sarebbero stati eliminati migliaia di test positivi.

La Russia viene quindi sospesa a tempo indeterminato, con il rischio di saltare le Olimpiadi di Rio 2016.
Nel dossier della Wada, finisce però sotto i riflettori anche la Iaaf, che avrebbe chiuso un occhio, in tante occasioni.
Proprio come alla Fifa, iniziano quindi a piovere accuse di corruzione. Contro l’ex numero 1 Diack, messo sotto inchiesta per aver – presumibilmente – accettato tangenti, per nascondere la positività di alcuni atleti.
Non viene risparmiato neanche il neo Presidente, Lord Coe, colpevole di conflitto d’interessi, nel quadro dell’assegnazione dei Mondiali 2021 ad Eugene.

L’atletica ora si trova davanti un’impervia salita, per raggiungere i Giochi di Rio, sempre più vicini.

Gli All Blacks sul tetto del mondo

Il 2015 non è stato però solo doping e corruzione. L’ottava edizione della Coppa del Mondo di rugby è stata un raggio di sole, in un periodo grigio per lo sport. Venti nazioni si sono scontrate in Inghilterra e Galles per la Webb Ellis Cup, ma solo una ha potuto sollevarla. L’emisfero australe ha dominato, con gli strepitosi All Blacks che hanno riscritto la storia.

Il 31 ottobre, nel tempio di Twickenham, gli All Blacks scrivono per la terza volta il loro nome nell’albo d’oro della Coppa del Mondo. Come loro, nessuno mai. Nell’atto conclusivo del torneo, una finale combattutissima, Richie McCaw e compagni stendono un’ottima Australia, realizzando così un back-to-back: la conferma del titolo già vinto quattro anni prima, a casa, in Nuova Zelanda. Come loro, nessuno mai.

Nonostante una meravigliosa Coppa del Mondo di rugby e altri tornei spettacolari, il 2015 sarà ricordato più che altro come un anno di caos e crisi nello sport. Il 2016 dovrebbe essere l’anno delle riforme e della ristrutturazione, sperando quindi di potersi concentrare di nuovo su ciò che accade sui campi da gioco.

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