Putin-Hollande, insieme contro l'Isil ma bersagli da definire

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Russi e francesi insieme contro l’Isil: più scambio d’informazioni, più coordinamento, una maggiore intensità dei bombardamenti in Siria. È quanto ha chiesto François Hollande a Vladimir Putin, e sembra averlo ottenuto, anche se resta da concordare la lista dei gruppi da colpire, cosa di cui i presidenti francese e russo torneranno a discutere da lunedì.

“Prima di tutto – ha detto il primo cittadino francese – aumenteremo gli scambi di informazioni di qualsiasi natura, in particolare tra le nostre forze impegnate sul campo. Le operazioni contro l’Isil saranno intensificate e saranno oggetto di un coordinamento per aumentarne l’efficacia, in particolare per il trasporto di petrolio. In terzo luogo, e anche il presidente Putin ha appena insistito su questo, le nostre operazioni non dovranno colpire le forze che lottano contro l’Isil e contro i gruppi terroristi”.

Oltre alla definizione dei gruppi terroristi, l’altro punto di divisione è il futuro di Assad. “Sul presidente siriano vogliamo che decida il popolo siriano”, ha detto Putin, che ha poi sottolineato un altro aspetto per il quale Assad è in questa fase quantomeno necessario:

“È impossibile combattere con successo il terrorismo in Siria senza operazioni di terra. E oggi non c‘è altra forza che l’esercito siriano per condurre queste operazioni contro l’Isil, il fronte Al Nusra e gli altri gruppi terroristi”.

Putin ha tra l’altro detto che la Russia è pronta ad agire nell’ambito di una coalizione allargata: “sarebbe meglio creare una comunicazione comune – ha detto – ma se non fosse possibile la Russia sarebbe pronta a collaborare anche in un altro formato che sia accettabile per i suoi partner”.

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