Crisi migranti: fra i siriani che non vogliono farsi identificare. Troppo il timore che sia una trappola

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Di Alberto De Filippis
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In Ungheria è il caos. La polizia magiara ha tolto i blocchi attorno al campo di Röske e i migranti hanno iniziato a camminare nei campi e sulle

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In Ungheria è il caos. La polizia magiara ha tolto i blocchi attorno al campo di Röske e i migranti hanno iniziato a camminare nei campi e sulle strade circostanti allontanandosi dalla tendopoli di fortuna a circa un chilometro dal muro voluto dal premier Viktor Orban. Hanno però timore di essere identificati e non poter arrivare in Europa centrale.

I bus continuano però ad affluire per portare alcune di queste persone al confine con l’Austria

Almeno 3700 persone sono riuscite a passare il confine nord.

“Sinceramente non so se accettare che mi prendano le impronte o evitare di farlo”, dice un uomo che proviene da Aleppo, in Siria.

Il problema è come sempre la fiducia e il caos di questi giorni. Le regole del trattato di Dublino dicono che si può fare domanda di asilo nel primo paese dove si arriva, in questo caso l’Ungheria. I rifugiati puntano a Germania, Austria ed Europa del nord e non sanno se farsi identificare in terra magiara potrebbe impedire loro di raggiungere le mete a cui aspirano.

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