Ungheria, Orbán:"Dopo il 15 settembre controlleremo l'intero confine"

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Di Roberto Alpino
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Svariate centinaia di migranti si sono incamminati dalla stazione Keleti di Budapest per cercare di raggiungere l’Austria. Rimasti fuori dai mezzi

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Svariate centinaia di migranti si sono incamminati dalla stazione Keleti di Budapest per cercare di raggiungere l’Austria.

Rimasti fuori dai mezzi già partiti, hanno riferito che, seppure altri autobus non dovessero arrivare per condurli al confine, continueranno a piedi sino a destinazione.

E non sono mancate scene caotiche di migranti che cercavano di salire su un treno che ritenevano diretto a Vienna, ma che in realtà era un locale in partenza per Pecs, in Ungheria.

Il Governo ungherese, che aveva già inviato circa 4.500 profughi al confine austriaco, inclusi quelli che erano a piedi in autostrada, ha intanto reso noto che non ci sarebbero stati ulteriori trasporti, considerando quanto accaduto un’eccezione.

“Stiamo schierando i poliziotti – afferma il Primo Ministro ungherese, Orbán -, poi se otterremo il benestare del Parlamento dispiegheremo l’esercito e, dopo il 15 settembre controlleremo l’intero confine. Nessuno può dire quando il controllo di sicurezza sarà definitivamente stabilito, ma faremo di tutto affinchè ciò si compia, mi sto impegnando personalmente”.

Frattanto, altri 1000 migranti, per lo più provenienti dalle città siriane di Idlib e Aleppo, sono giunti in Ungheria dalla Serbia, riunendosi in un campo appena oltre il confine per trascorrervi la notte prima di riprendere il cammino.

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