Ue indecisa sull'immigrazione, ma l'impatto sull'economia europea è positivo

Ue indecisa sull'immigrazione, ma l'impatto sull'economia europea è positivo
Di Arianna Sgammotta
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Sulla questione migratoria si continua a discutere a livello di Stati membri. La decisone sul tanto atteso piano per i reinsediamenti e i

PUBBLICITÀ

Sulla questione migratoria si continua a discutere a livello di Stati membri.

La decisone sul tanto atteso piano per i reinsediamenti e i ricollocamenti dei rifugiati slitta ora al 20 luglio. Dietro la difficoltà delle capitali a trovare un accordo, l’idea diffusa che l’immigrazione sottragga risorse destinate ai cittadini. Eppure secondo ricercatori e specialisti dei fenomeni migratori la realtà dei fatti è ben diversa. Come spiega Maria Vincenza Desiderio del Migration Policy Institute :“I migranti contribuiscono più a livello di tasse e di previdenza sociale di quanto ricevono.
“La ragione della mancata corrispondenza tra quello che le persone credono e la realtà dei fatti potrebbe essere essere spiegata dal tipo di benefici che gli immigrati ottengono, che di solito riguardano soprattutto l’assistenza sociale, aiuti per gli alloggi..Benefici pagati dalle autorità locali e sono maggiormente visibili, soprattutto a livello di comunità rispetto ad altri tipi di aiuti, come i sussidi di disoccupazione o le pensioni. Categorie che hanno meno visibilità delle altre, ma dove gli immigrati sono di solito scarsamente presenti.Cosa che implica che ricevono meno dei cittadini dei Paesi di arrivo”.

Con un’Europa in piena crisi demografica, inoltre, l’immigrazione diventa necessaria anche per sostenere l’economia comunitaria. Come spiega Eugenio Ambrosi dell’OIM:“Esistono alcuni dati che mostrano come a un aumento dello 0,3 % dell’immigrazione in Europa porterebbe all’aumento di 300 miliardi di dollari complessivo al Pil comunitario”.

L’impatto positivo delle migrazioni sull’economia europea dipende però dall’adozione di politiche a livello nazionale, cosa sulla quale gli Stati membri restano indietro. “Uno dei problemi per massimizzare l’impatto positivo da un punto di vista economico delle migrazioni è l’assenza a livello comunitario quanto nazionale della flessibilità necessaria” continua Eugenio Ambrosi “I meccanismi esistenti, come la blue card, ma anche quelli che facilitano la migrazione per lavoro presentano aspetti di rigidità eccessiva che finiscono per contribuire a un aumento della irregolarità”.

Tra il 2004 e il 2014, inoltre sempre secondo Ocse l’immigrazione europea ed extra europea, contribuito all’aumento del 70% della forza lavoro in Europa.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Sicurezza: il rapporto dell'intelligence finlandese "Russia principale minaccia per il Paese"

Terrorismo: Italia alza l'allerta dopo l'attentato a Mosca, allarme anche nel resto d'Europa

Attentato a Mosca: la propaganda del Cremlino dalla Russia all'Italia, "Ucraina responsabile"