Negoziati infruttuosi alle Nazioni Unite sullo Yemen, le pause umanitarie chieste dalla Russia non passano. A Sanaa, la capitale yemenita, gli aerei
Negoziati infruttuosi alle Nazioni Unite sullo Yemen, le pause umanitarie chieste dalla Russia non passano.
A Sanaa, la capitale yemenita, gli aerei della coalizione a guida saudita hanno colpito un quartiere residenziale, uccidendo almeno dieci civili, venti secondo fonti degli Houthi, i ribelli sciiti che da qualche mese hanno preso il controllo della capitale e di buona parte del Paese.
In giornata si è tenuta una manifestazione: uno dei leader del gruppo dice che non ci sarà mai una resa, nonostante i bombardamenti e l’assedio umanitario:
“il popolo yemenita non recederà dall’intento di raggiungere i propri scopi. noi condanniamo l’aggressione contro lo Yemen, l’assedio economico in termini di cibo e medicine oltre ad altri beni, e l’attacco alle infrastrutture, ai trasporti, ai quartieri residenziali”.
Gli aiuti umanitari non riescono ad arrivare anche a causa dei danni subiti dall’aeroporto di Sanaa, bombardato per impedire l’atterraggio di un aereo iraniano. Manca il carburante, manca l’elettricità e quindi l’acqua potabile. E non va meglio ad Aden, dove una trentina di persone sono morte nei pressi dell’aeroporto, negli scontri tra gli Houthi e la milizia fedele al deposto presidente Hadi.