Crisi: vice-direttore Fmi a euronews "Europa torna a crescere con sostegno BCE"

Crisi: vice-direttore Fmi a euronews "Europa torna a crescere con sostegno BCE"
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Di Salvatore Falco
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Gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’India non bastano da soli a rilanciare l’economia globale. L’avvertimento arriva dal Fondo monetario internazionale che prevede una crescita globale del 3,5% nel 2015. Un risultato mediocre e insoddisfacente secondo la direttrice generale, Christine Lagarde.

Il rallentamento nei Paesi emergenti ha costretto l’Fmi a rivedere al ribasso anche la crescita dell’America Latina che quest’anno dovrebbe rimanere sotto l’1%.

“Il Brasile, per esempio, è fermo e quest’anno potrebbe far registrare un segno negativo – spiega la direttrice dell’Fmi – La Cina sta prevedibilmente rallentando e penso che questo dipenda dalle politiche attuate. La Russia non sta facendo bene e si trova in territorio negativo per ovvie ragioni, le sanzioni come il prezzo del petrolio”.

Lagarde ha sottolineato che le profonde ferite provocate della crisi finanziaria non sono ancora rimarginate in gran parte del mondo, ma ci sono delle eccezioni: “I rischi macroeconomici sono diminuiti. Ne restano alcuni, ma se si guarda ad alcune eccezioni, si vedrà che l’economia degli Stati Uniti, ad esempio, si sta riprendendo in maniera decisa e osserviamo segnali molto positivi per il futuro. Così come in Europa, il Regno Unito segna la ripresa più consistente”.

Lagarde parla di segnali positivi dall’Eurozona. ‘‘L’Italia va bene’‘ – dice – ma più in generale non si fida di una crescita basata esclusivamente sulle politiche monetarie

Più di dodici banche centrali – tra le quali quelle di Svizzera, Danimarca, Svezia, Cina e Corea del Sud – hanno rilanciato una politica monetaria espansiva per rendere più competitiva le rispettive economie. “L’area euro sta mostrando segnali di ripresa e va molto meglio di quanto avevamo visto ultimamente – aggiunge Christine Lagarde – E anche per il Giappone, che sta uscendo da un lieve recessione, le previsioni indicano una crescita”.

Il capitolo Grecia resta il più spinoso per la direttrice dell’FMI. La Lagarde si dice ‘‘preoccupata” per la “situazione di liquidità della Grecia: “Bisogna seguire il piano di rientro, impegnarsi nelle riforme e valutare i risultati – avverte – È il noioso lavoro dei ministri finanziari, ovunque essi siano, e degli istituti di credito”.

Alla domanda su un possibile ritardo nei pagamenti da parte di Atene, l’avvertimento è chiaro: “negli ultimi 30 anni non sono mai stati accordati posticipi a nessun paese avanzato”.

Stefan Grobe, euronews: “Siamo nella sede del Fondo monetario internazionale a Washington con David Lipton, Primo vice Direttore Generale dell’Fmi che ringraziamo per essere con noi. Iniziamo dall’economia globale. La crescita resta lenta a causa di alcuni rischi sostanziali, come il debito elevato, l’alto tasso di disoccupazione e la scarsità di investimenti. Ma c‘è anche l’aspetto legato alla sicurezza con il dilagare della violenza, la guerra civile e il terrorismo in Medio Oriente, Africa e Ucraina. Quanto minacciano la ripresa globale?”

David Lipton, Primo vice direttore generale dell’Fmi: “Siamo in una situazione in cui i riflettori del pianeta sono puntati, da molto tempo, quasi una generazione, sulle minacce alla sicurezza. Ma penso che finora questi eventi non abbiano avuto un impatto che potremmo definire globale. Ci sono effetti regionali, come nel caso dei conflitti in Ucraina o in Medio Oriente. Ma noi non vediamo effetti globali”.

euronews: “Come valuta la situazione in Europa?”

David Lipton: “L’Europa è uscita dalla recessione, la zona euro sta ricominciando a crescere. Ciò è in parte dovuto al calo, molto importante e utile, del prezzo del petrolio, ma anche alle misure che sono state adottate per sostenere l’economia, in particolare il grande sostegno della Banca centrale europea. In questo momento c‘è una grande opportunità: se l’Europa intensificherà i suoi sforzi per sostenere la crescita presente e futura, penso che riuscirà a garantirsi un futuro migliore”.

euronews: “Una domanda sulla Grecia. Nessuno sa veramente quando finirà la liquidità della Grecia. L’ipotesi generale è: presto. Le trattative tra i creditori e la Grecia non mostrano alcun progresso e molti danno la colpa ai greci. Il FMI è parte di questo processo. Qual è il suo messaggio al governo greco?”

David Lipton: “Se continueremo a dialogare e a intensificare questo dialogo per arrivare a un accordo sulle politiche che il governo metterà in campo per risolvere la situazione, troveremo il modo di garantire quei finanziamenti per arginare questa crisi di liquidità. Non stiamo dicendo che essi devono affrontare e risolvere i problemi della Grecia allo stesso modo del governo precedente. Il governo attuale ha scelto un approccio diverso, ma abbiamo bisogno di capire quale approccio vogliono adottare e il governo greco deve essere molto chiaro su questo punto in modo che il mondo, l’FMI e i paesi membri abbiano la certezza che ad Atene stanno affrontando il problema”.

euronews: “Chiudiamo con l’Ucraina. Il Fondo monetario internazionale ha recentemente approvato un finanziamento di 17 miliardi dollari di nuovi fondi all’Ucraina. I critici dicono che si tratta di un prestito molto rischioso perché il governo ucraino non è sincero sulla lotta alla corruzione. Cosa rispondete ai critici?”

David Lipton: “Questo governo è molto concentrato sulle riforme. Ci sono Paesi in cui andiamo e dove dobbiamo fare pressione ai governi per avviare le riforme. Questo è un governo che è desideroso di proseguire sulla strada del cambiamento. Vedono una minaccia incombere sul loro paese in questo momento e ricordano i tanti sforzi falliti e le troppe delusioni. La loro popolazione, alla luce delle sfide che il Paese deve affrontare, è più pronta ad accettare le riforme. In conclusione: loro sono pronti ad andare avanti e quindi noi cerchiamo di aiutarli”.

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