A Gaza City, le code si allungano all'infinito fuori dalle cucine improvvisate. Tra le macerie della guerra, i residenti dicono di essere rimasti per giorni senza un pasto adeguato. I genitori, stringendo pentole vuote, aspettano un mestolo di zuppa che potrebbe essere l'unico pasto per i loro figli.
Molte famiglie, come quella di Dina Jendiya, dipendono interamente dalle distribuzioni di cibo, temendo che i loro bambini muoiano di fame se gli aiuti dovessero fermarsi.
Da quando la guerra è iniziata lo scorso ottobre, i prezzi del cibo sono aumentati vertiginosamente. Un chilo di farina costa fino a dieci volte il suo prezzo normale. Gli aiuti sono scarsi e la disperazione cresce.
Nel frattempo, i bombardamenti israeliani hanno colpito tende a Khan Younis, uccidendo diverse persone e ferendone decine. Gli ospedali sono sovraccarichi, con bambini tra i feriti, mentre il personale medico avverte che sta faticando a far fronte alla situazione.